Di Alessandro Albano
Investing.com - Ha creato una certa preoccupazione negli ambienti istituzionali la notizia dell'attacco hacker all'Agenzia delle Entrate da parte del gruppo russo LockBit, il quale lunedì pomeriggio aveva dichiarato di aver sottratto 78 gigabyte di dati alla AE e di aver chiesto un riscatto per non pubblicare informazioni sensibili dei contribuenti.
La notizia è stata smentita questa mattina da Sogei, società partecipata dal Mef che gestisce le infrastrutture tecnologiche dell’amministrazione finanziaria, la quale ha precisato che "dalle prime analisi effettuate non risultano essersi verificati attacchi cyber né essere stati sottratti dati dalle piattaforme ed infrastrutture tecnologiche dell’AF".
Dagli accertamenti tecnici Sogei esclude che "si possa essere verificato un attacco informatico al sito dell’Agenzia delle Entrate".
A rendere nota la vicenda è stato Pierguido Iezzi, Ceo di Swascan, polo della cybersicurezza di Tinexta SpA (BIT:TNXT), dopo che il gruppo hacker con sede in Russia ha pubblicato degli screenshot sul darkweb allo scopo di rendere più plausibile la minaccia.
Leggi anche: Hacker russi attaccano l'Agenzia delle Entrate, rubati dati dei contribuenti e chiesto un riscatto
Tuttavia, nonostante il falso allarme arrivato dopo le indagini, crescono i timori per possibili interferenze russe nelle prossime elezioni politiche sulla falsa riga del voto americano del 2016, con il sistema Italia diventato più vulnerabile dopo le dimissioni dell'ex premier Mario Draghi.
E' stato il segretario del partito democratico Enrico Letta a manifestare per primo queste preoccupazioni, affermando che Mosca potrebbe tentare di influenzare le prossime elezioni nazionali italiane "diffondendo fake news sui social media a favore dei partiti filo-russi".
I servizi segreti italiani e l'unità di disinformazione dell'Unione europea devono "monitorare i prossimi due mesi di campagna elettorale e prevenire interferenze esterne", ha detto Letta alla sede dell'Arel. "Lancio questo allarme rosso per il bene del Paese, ma anche dell'Europa".
In riferimento agli esponenti di centro-destra in passato legati al presidente russo Putin, il segretario del Pd ha aggiunto di sapere "benissimo che Salvini e Berlusconi sono su una strada completamente diversa... ecco perché temo l'approccio russo a questa campagna elettorale".
Preoccupazioni che arrivano anche dal centro-destra stesso sponda Fratelli d'Italia. Nei giorni scorsi, Carlo Nordio, magistrato candidato di Fratelli d’Italia alla presidenza della Repubblica a febbraio, ha rilanciato l'ipotesi di possibili interferenze di Mosca nella caduta del governo Draghi, dichiarando di "non aver prove, ma le coincidenze sono diventate indizi gravi, precisi e concordanti”.
Il possibile nuovo ministro della giustizia in un governo a trazione FdI ha poi aggiunto di essere rimasto "inorridito dalle parole di Berlusconi e Salvini che rappresentavano una sorta di endorsement a Putin".
L’aggressione russa all’Ucraina è folle, criminale e ingiustificata, e sarebbe inammissibile un governo che non sostenesse, in politica estera, la linea di Draghi, ovvero un sostegno all’Ucraina senza se e senza ma", ha detto Nordio ospite di War Room di Enrico Cisnetto.