Secondo Pictet AM si intravedono segnali di un possibile crollo del mercato del debito societario a causa delle società oberate dagli interessi passivi
Anni di oneri finanziari irrisori frutto delle politiche monetarie ultra accomodanti, messe in campo dalle banche centrali che hanno spinto gli investitori alla caccia di qualsiasi rendimento possibile nell’obbligazionario, hanno alimentato le “società zombie”. Queste ultime, come vengono definite le aziende dei Paesi industrializzati i cui costi legati agli interessi passivi sono superiori agli utili annui, hanno così potuto toccare un livello che non si vedeva dalla grande crisi finanziaria.
GUERRA COMMERCIALE E RALLENTAMENTO DELL’ECONOMIA
Un fenomeno forse sottovalutato ma che Galia Velimuklhametova, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, teme possa provocare una recessione al punto di affermare che “si intravedono i segnali di un crollo del mercato del debito societario”. Molte società potrebbero infatti fallire se i margini di profitto venissero ulteriormente compressi a causa di una guerra commerciale e di un rallentamento dell’economia a livello globale. “È da decenni che la qualità del credito societario registra un costante deterioramento. Negli anni Novanta, secondo l’agenzia di rating S&P Global , il merito creditizio mediano del debito societario era sostanzialmente di qualità investment grade mentre ora è di poco superiore al livello high yield “, fa sapere Velimuklhametova...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge