Parlamento Ue approva piano riarmo: “servono risposte come in tempo di guerra”

Pubblicato 12.03.2025, 15:19
© Reuters.

Investing.com – Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che spiana la strada a un rafforzamento della capacità militare dell’Unione europea. Il testo, non vincolante, ha ottenuto 419 voti favorevoli, 204 contrari e 46 astensioni, e rappresenta il contributo dell’Eurocamera al "Libro Bianco" sulla difesa europea che la Commissione e l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Ue dovrebbero presentare nei prossimi giorni.

La risoluzione evidenzia la necessità per l’Unione di rispondere con urgenza alle sfide geopolitiche attuali, sottolineando che il semplice mantenimento dello status quo non è più sufficiente. I deputati insistono sulla necessità di strategie di risposta "simili a quelle in tempo di guerra", suggerendo un’accelerazione nel processo decisionale e un incremento significativo degli investimenti nel settore della difesa.

Per quanto riguarda la politica italiana, tra i partiti che compongono la maggioranza di governo, Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono espressi a favore mentre la Lega ha votato contro. Spaccata in tre l’opposizione: tra le fila del PD, 11 eurodeputati, compresa la segretaria Elly Schlein, si sono astenuti e 10 hanno votato a favore; il Movimento 5 Stelle e la delegazione di Alleanza Verdi Sinistra hanno votato contro. I gruppi politici del Partito Popolare Europeo (PPE), dei Socialisti e Democratici (S&D) e di Renew Europe avevano come indicazione il voto favorevole. Le delegazioni nordiche dei Verdi hanno optato per il sì.

Il sostegno al piano "ReArm Europe"

Uno degli elementi centrali della risoluzione è l’appoggio al piano "ReArm Europe", un’iniziativa della Commissione europea volta a potenziare l’industria della difesa e a rafforzare l’autonomia strategica dell’Ue. Il Parlamento indica anche la possibilità di adottare strumenti finanziari ad hoc, tra cui l’emissione di obbligazioni europee per finanziare investimenti militari su larga scala e l’utilizzo di fondi non ancora impiegati, come i cosiddetti "coronabond".

Un altro tassello chiave del piano è il coinvolgimento della Banca europea per gli investimenti (BEI), alla quale si chiede di aumentare il sostegno al comparto della difesa, attraverso l’abolizione delle restrizioni attuali sul finanziamento militare e l’introduzione di meccanismi di investimento più flessibili.

Un’Unione più resiliente sul piano della sicurezza

La risoluzione pone particolare enfasi sulla necessità di rafforzare il sostegno all’Ucraina e di contrastare quelli che vengono definiti "i più gravi rischi per l’integrità territoriale dell’Europa dalla fine della Guerra Fredda". In questo contesto, il Parlamento invita i membri dell’Ue e i partner della Nato a rimuovere le restrizioni che limitano l’uso delle armi occidentali fornite all’Ucraina contro obiettivi situati in territorio russo.

Il testo identifica la Russia e i suoi alleati – tra cui Bielorussia, Cina, Corea del Nord e Iran – come attori che rappresentano la "minaccia più significativa" per la sicurezza dell’Unione. A questo si aggiunge una crescente attenzione nei confronti delle politiche di sicurezza degli Stati Uniti, con particolare riferimento alle recenti dichiarazioni dell’amministrazione Trump riguardo alla Nato e alla sicurezza europea. Inoltre, la risoluzione condanna espressamente le pressioni statunitensi sulla Groenlandia.

Verso un sistema decisionale più rapido e centralizzato

Un altro aspetto rilevante della risoluzione riguarda la governance della difesa europea. I deputati sottolineano la necessità di ridurre la frammentazione e accelerare i tempi decisionali, proponendo la creazione di un Consiglio dei ministri della difesa e il superamento dell’unanimità nelle decisioni, sostituendola con il voto a maggioranza qualificata. Tuttavia, questa modifica non verrebbe applicata alle operazioni militari esecutive, per le quali resterebbe necessario il consenso unanime.

Al tempo stesso, si chiede di sviluppare un "pilastro europeo" all’interno della Nato, che permetta all’Ue di agire autonomamente in caso di necessità, pur mantenendo una cooperazione stretta con l’alleanza atlantica.

Servono investimenti

Il Parlamento avverte infine che, senza un aumento sostanziale degli investimenti, gli obiettivi di sicurezza e difesa dell’Ue non potranno essere raggiunti, sia per quanto riguarda il supporto militare all’Ucraina sia per il miglioramento della sicurezza comune europea.

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