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Nelle classifiche degli Stati più felici, i Paesi nordici sono sempre tra i primi posti negli ultimi anni. Per il sesto anno consecutivo la Finlandia ha conquistato il primo posto nel World Happiness Report (WHR) sponsorizzato dalle Nazioni Unite. La seguono Danimarca e Islanda.
Ma perché i Paesi del Nord Europa sono da anni quelli più felici del mondo?
Secondo alcuni osservatori la ricetta per la felicità sta nel fatto che questi Stati sono piccoli, omogenei e ricchi. Alcuni anni fa, una ricerca ha persino suggerito che il segreto sia la genetica. Ma secondo il rapporto che ogni anno mette in classifica i Paesi del mondo queste teorie non sono accurate.
È anche vero che i Paesi nordici sono noti per avere bassi livelli di disuguaglianza di reddito, ma i ricercatori non hanno dimostrato che ciò sia effettivamente correlato a un'elevata soddisfazione di vita. È stato però anche dimostrato che le disuguaglianze economiche portano alla sfiducia e contribuiscono direttamente a una minore soddisfazione di vita. Dunque le disparità affliggono le persone.
La scienza ci dice da anni che la genetica ha un ruolo nella spiegazione della soddisfazione delle persone per la propria vita. Gli esperti parlano di "biomarcatori" della felicità. Ma gli studi dicono che non hanno un ruolo centrale e che solo il 30-40% della differenza di felicità tra le persone è attribuibile alla genetica.
C'è chi sostiene che il 10% non sia significativo per determinare l'eterogeneità etnica di un Paese, ma i risultati del Rapporto Mondiale sulla Felicità 2018 hanno dimostrato che la percentuale di immigrati in uno Stato non ha alcun effetto sul livello medio di felicità di chi è nato in loco. Tra i Paesi più felici, 10 hanno una quota comune di immigrati pari al 17,2%, ovvero circa il doppio della media globale. La questione è più complessa.
Il professor John F. Helliwell, redattore del World Happiness Report, che da 25 anni si occupa di indagini sulla felicità ci ha spiegato che i Paesi più felici sono quelli che sono "primiin tutte e le variabili" analizzate. Gli indicatori chiave del Rapporto Mondiale sulla Felicità sono sei: PIL pro capite, sostegno sociale, aspettativa di vita in buona salute, libertà, generosità e corruzione.
"Ma dove i Nordici sono davvero al top, è nella fiducia e nella benevolenza, sia all'interno delle istituzioni ufficiali che nel comportamento privato", continua Helliwell.
"E risulta che le persone sono più felici di vivere nei Paesi in cui il divario di felicità è minore. L'Afghanistan presenta uno dei divari di felicità più bassi nella WHR 2023, "ma per la peggiore delle ragioni: nessuno è felice".
I dati dimostrano che le persone sono più soddisfatte della propria vita nei Paesi in cui c'è qualità istituzionale. Di solito si distingue tra qualità democratica e qualità dei servizi. Quest'ultima è quella più fortemente correlata alla felicità dei cittadini. Secondo il WHR: buone pensioni, generosi congedi parentali, assistenza ai malati e ai disabili, sanità e istruzione gratuite, solidi sussidi di disoccupazione, giocano tutti un ruolo centrale.
Istituzioni di qualità riescono a rendere i livelli di disuguaglianza molto bassi e questo rende le persone felici perché sentono di potersi fidare delle istituzioni pubbliche.
I ricercatori hanno confrontato la probabilità che un intervistato pensasse che il suo portafoglio smarrito sarebbe stato restituito con il suo punteggio di soddisfazione della vita. I risultati hanno mostrato che coloro che si aspettano la restituzione del portafoglio hanno una valutazione della vita superiore di oltre un punto su una scala da zero a dieci. Le persone che confidavano nella restituzione del portafoglio si consideravano più felici di quelle che non ne erano convinte.
A livello globale uno studio ha rivelato che la prima città per numero di portafogli restituiti è Helsinki.
Il World Happiness Report utilizza il Gallup World Poll come principale fonte di dati e chiede agli intervistati di fornire un'ampia "valutazione della vita" utilizzando l'immagine mentale di una scala, con la migliore vita possibile per loro come un 10 e la peggiore possibile come uno zero.
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In società più eque, le persone si fidano di più gli uni degli altri. E la fiducia sociale contribuisce alla costruzione di istituzioni migliori.
I Paesi nordici risultano essere i più felici, ma non è lì che le persone riportano le emozioni positive più frequenti. Il modo in cui gli abitanti dei Paesi scandinavi si percepiscono è piuttosto malinconico esono storicamente associati ad alti tassi di suicidio. Nel 1990, ad esempio, il tasso di suicidi in Finlandia era così alto che il Paese ha creato e attuato la prima strategia di prevenzione dei suicidi al mondo.
Oggi le tendenze nella regione sono molto migliorate, ma la Finlandia è ancora al quarto posto nei tassi di suicidio giovanile.
Helliwell afferma la qualità del governo "è molto importante per sostenere la soddisfazione della vita delle persone, ma non così importante per prevenire i suicidi" e che "il credo religioso è molto importante per fermare i suicidi, ma non altrettanto per produrre felicità nella vita". Il divorzio "è negativo per entrambi, ma influisce più sui suicidi che sulla valutazione negativa della vita", invece.
"La Svezia, quindi, con un governo di alta qualità, un alto tasso di divorzi e una bassa affiliazione religiosa, dovrebbe avere un tasso di suicidi previsto più alto, che si contrappone agli alti livelli di felicità". ha ipotizzato l'esperto. Ma non è così.
Secondo Helliwell, questa tendenza sfavorevole potrebbe essere spiegata da fattori culturali. "Il suicidio, come altri tipi di comportamento antisociale, ad esempio le dipendenze di vario tipo si concentrano nelle regioni a causa di una sorta di feedback positivo locale", ha detto a Euronews Next. "Le persone copiano il comportamento sfortunato di altre persone come meccanismo per affrontare la realtà".
Le persone si adattano al clima, quindi piogge abbondanti, tempeste di neve e temperature sotto lo zero non influiscono sulla soddisfazione di chi è abituato a vivere in queste condizioni.
Tuttavia, ci sono alcune cose che si possono effettivamente fare.
"Scopriamo che le persone sono molto, molto più felici se sentono di trovarsi in un ambiente in cui le persone si guardano le spalle: è davvero importante dirlo alle persone, perché non riescono a capire quanto siano generose le altre persone in tutto il mondo", afferma Helliwell.
Afferma che la fiducia che riponiamo negli altri è in realtà più alta di quanto crediamo. La mancanza di questa fiducia ci rende infelici. O almeno, non siamo felici come i nordici.
Helliwell sostiene inoltre che uno dei motivi per cui le persone sottovalutano la gentilezza dei loro vicini è perché non ne sentono parlare nei media. "Il che rende le buone notizie un argomento importante, perché è quello che determina l'opinione che si ha dei propri vicini", ha detto.
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