Il Team Global Fixed Income di J.P. Morgan Asset Management è consapevole dei pericoli del debito emergente ma investirvi è un rischio che vale la pena correre perché i fondamentali restano solidi
Da inizio anno anche il debito emergente, in linea con l’andamento degli altri mercati obbligazionari, ha registrato performance negative. Una dinamica, tuttavia, dovuta soprattutto al rialzo dei tassi d’interesse nei mercati principali (in particolare in quello dei Treasury USA) e non perché siano cambiate le prospettive fondamentali di questa classe di attivi.
FOCUS SULL’ANDAMENTO DEI TASSI DI INTERESSE USA
L’evidenza di questa considerazione sta nel fatto che le performance del debito emergente governativo in valuta locale (-3,26%) e quelle in valuta forte (-3,99%) hanno accusato maggiori arretramenti rispetto alle obbligazioni societarie dei mercati emergenti (-0,66%), perché queste ultime hanno una duration più breve (e quindi una minore esposizione alle variazioni dei tassi di interesse statunitensi). “Nel complesso, il principale rischio di ribasso per i mercati emergenti continua ad essere legato all’andamento dei tassi d’interesse negli Stati Uniti”, sottolinea nel Bond Bulletin settimanale il Team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge