Di Mauro Speranza
Investing.com – Le conseguenze dell'impatto economico del coronavirus dovrebbero portare a un brusco stop al Prodotto Interno Lordo italiano nel corso di quest'anno. Le previsioni degli istituti, infatti, disegnano un 2020 caratterizzato dalla recessione economica, con forti cali.
I più pessimisti sono gli esperti del centro di ricerca Ref, i quali prevedono un una contrazione del Pil italiano nel primo semestre 2020 pari all'8%. “La caduta”, si legge in una nota del centro di ricerche pubblicataoggi, “riguarda con questa intensità solamente l’ultima parte del primo trimestre, che potrebbe chiudere con un decremento del 3% sul quarto 2019, e manifestarsi pienamente nel secondo, quando la caduta sarebbe di un altro 5 per cento sul primo trimestre”. Un rimbalzo è possibile, secondo il Ref, “a partire dal terzo trimestre”.
“L’impatto economico dell’epidemia aumenta. La chiusura delle attività in Italia durerà più a lungo e si sta estendendo a tutti i Paesi occidentali”, sottolinea il Ref. “Ai blocchi produttivi di molte attività dei servizi (tutta la filiera del turismo, i servizi di ristorazione, e le attività che comportano aggregazioni come spettacoli, manifestazioni sportive, convegnistica, e altri) si aggiunge la caduta dell’attività in diversi settori dell’industria, con chiusure di impianti, iniziate dalla scorsa settimana”. Per questo, “sulla base delle informazioni finora disponibili Ref Ricerche rivede nettamente la contrazione del Pil nel primo semestre”.
Vedono nero anche dall'agenzia di rating Fitch, la quale prevede una riduzione del Pil italiano del 2% per quest'anno. “Il livello del Pil mondiale sta calando. Siamo in territorio di una recessione globale", affermano da Fitch. "Abbiamo quasi dimezzato le nostre previsioni di crescita globali per il 2020 a +1,3% dal +2,5% del dicembre 2019". L'interruzione dell'attività economica in Italia è "di dimensioni e velocità" come "in periodi di conflitti militari, disastri naturali o crisi finanziarie".
Il FMI taglia le sue stime sull'Italia
L'economia italiana andrà in negativo anche secondo il Fondo Monetario Internazionale, il quale ha tagliato le sue stime per il 2020, prevedendo un calo dello 0,6% rispetto alle attese precedenti che vedevano un +0,5%
IL FMI ha aggiunto, però che le dimensioni del calo “potrebbero restare molto incerte per diverso tempo” a causa delle ricadute del coronavirus, che ha indebolito lo scenario esterno al nostro paese, quindi “è forte il rischio che il dato sia notevolmente più debole”.
Dopo il calo del 2020, il Fondo stima una leggera ripresa negli anni a venire: +0,8% l’anno nel periodo 2021-2023, soprattutto grazie al contributo della domanda interna, pubblica e privata, mentre dal commercio estero arriverebbe un contributo praticamente piatto con un export che quest’anno dovrebbe registrare un calo pari all’1,9% del Pil mentre per l’import la riduzione sarebbe del 2,0%.
Gli esperti del FMI, inoltre, hanno accolto bene le misure attuate dall'Italia per contrastare il contagio ed esprimono la vicinanza al nostro paese. "Esprimiamo una profonda simpatia per il popolo italiano e le autorità per gli alti costi umani ed economici legati alla pandemia di coronavirus”, scrivevano in un tweet a conclusione della sua missione nel paese, e “accogliamo con favore la risposta risoluta, comprese le più recenti azioni decisive, e chiediamo azioni coordinate a livello regionale e internazionale".