A Jackson Hole il capo della Fed aveva aperto ai tagli dei tassi in arrivo e il mercato aveva apprezzato, ma poco dopo è arrivato l’attacco di Trump , che lo ha definito “un nemico più grande della Cina” facendo sbandare pesantemente Wall Street
NUOVI FATTORI DI INCERTEZZA TRA CUI LA CRISI ITALIANA
Powell aveva anche aggiunto che dalla riunione del Fomc del 30-31 luglio al 23 agosto gli eventi nuovi non sono mancati: le nuove tariffe nel confronto sui dazi Usa-Cina, ulteriori conferme del rallentamento economico in Cina e Germania, aumentate possibilità di una Brexit disordinata, crescenti tensioni a Hong Kong e infine il dissolvimento del governo giallo-verde in Italia. Insomma, un quadro “complesso e turbolento” che ha causato volatilità sui mercati azionari e caduta dei rendimenti su quelli obbligazionari. Il mercato leggeva queste parole come preparatorie a un altro taglio dei tassi al meeting del Fomc del 17-18 settembre, ma poi sono arrivati i tweet di Trump a gettare lo scompiglio. Nel suo discorso Powell aveva citato le ‘stelle’ che la Fed deve guardare nella sua navigazione, la “u” di unemployment, vale a dire la disoccupazione che deve restare bassa e possibilmente scendere, e la “r” di rates, i tassi di interesse, che possono oggi permettersi di trovare il livello della neutralità più in basso che non in passato...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge