Investing.com - Il conflitto russo-ucraino avrà delle importanti ripercussioni sulle crescita economica globale, ma alcune regioni verranno colpite di più rispetto ad altre, con un aumento dell'inflazione generalizzato.
Questo è quanto scrive Standard & Poor's nell'ultimo aggiornamento delle previsioni macro globali dopo quelle pubblicate a gennaio le quali sono risultate "moderatamente più solide del previsto", con la crescita dell’eurozona oltre le previsioni al +5,2%, nonostante "una performance più debole da parte della Germania".
Russia in "profonda recessione"
Alla luce del conflitto Russia-Ucraina e della risposta da parte dei governi occidentali, S&P ha rivisto la previsione macro per la Russia precisando che "le gravi sanzioni internazionali spingeranno l'economia in una profonda recessione".
La previsione rivista è che il PIL reale diminuisca russo del 6,2% quest'anno, con rischi "decisamente al ribasso". Anche supponendo che le sanzioni risparmieranno le esportazioni di materie prime della Russia, S&P si attende che il volume complessivo delle esportazioni diminuisca quest'anno dopo che i flussi di capitale su larga scala hanno portato "a un brusco calo del rublo, spingendo la banca centrale ad aumentare i tassi d’interesse al 20% e a introdurre controlli sui capitali".
Per l'agenzia di rating, la ripercussione dell'ampio deprezzamento della valuta sui prezzi interni "alimenterà l'inflazione, che sarà in media del 13,5% quest'anno", mentre gli investimenti sono destinati "a diminuire bruscamente a causa di uno shock della fiducia, un significativo irrigidimento delle condizioni di finanziamento e l'incertezza sulla domanda futura".
"Anche se una risposta fiscale probabilmente compenserà alcune di queste tendenze, il calo complessivo della domanda interna sarà considerevole", spiegano da S&P, aggiungendo il PIL russo scenderà dell'8,9% quest'anno e di un ulteriore 3% nel 2023-2024.
Aggiornamenti delle previsioni
Per l'agenzia americana, nel 2022 la crescita globale diminuirà di 70 punti base al 3,4% quest'anno, rispetto alla base line precedente. L'impatto della minore crescita russa, scrive S&P, "è il fattore più determinante, seguito dai prezzi dell'energia e dai cambiamenti in termini di dati e politiche".
La regione, oltre a quella russa, che subirà l'impatto pià forte alto dal conflitto sarà quella europea secondo l'agenzia. "La crescita dell'Eurozona scende dell'1,2% quest'anno, a causa dalla sua esposizione alla Russia e dalle importazioni di energia molto più costose, e la crescita per il 2023-2024 è in gran parte invariata. L'inflazione sale del 2%",
Gli Stati Uniti vedono un calo della crescita dello 0,7% al 3,2% quest'anno, in quanto l’impatto del rallentamento della crescita russa "è lieve. Gli sviluppi politici e i prezzi dell'energia spingono la crescita al ribasso. L'inflazione sale al 6% quest'anno.
La maggior parte dell'Asia-Pacifico e dei mercati emergenti al di fuori dell'Europa orientale mostrano "solo modesti cambiamenti in termini di crescita e inflazione".
Fed più aggressiva
Guardando la politica monetaria, S&P prevede che la Fed inizierà a normalizzare la propria politica monetaria "prima e più velocemente del previsto". a seguito di "un’inflazione più alta e persistente rispetto alle attese, con una maggior componente legata alla domanda, che richiede una risposta a livello di politica monetaria".
S&P si attende ora sei rialzi dei tassi nel 2022, ciascuno di 25 punti base circa, seguiti da cinque ulteriori rialzi nel 2023-24, e con il tapering ormai verso la fine, è atteso "un annuncio sulla strategia di riduzione del bilancio nel corso dell’anno".
Infine, per l'agenzia potremmo assistere ad "una funzione di reazione in termini di politica monetaria da parte della Cina, per compensare gli effetti sulla crescita legati al conflitto russo-ucraino, sviluppata per mantenere invariato e attorno al 5% il tasso di crescita previsto da S&P. Il canale principale per tale risposta saranno gli investimenti pubblici".