28 novembre (Reuters) - Il calo del prezzi petroliferi dopo che l'Opec ha deciso di non tagliare la produzione domina la scena sui mercati asiatici, con le azioni legate al settore e le valute che risentono delle pressioni al ribasso.
Intorno alle 8,30 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico (MIAPJ0000PUS), che non comprende la Borsa di Tokyo, perde quasi lo 0,5% mantenendo comunque il guadagno di questa settimana attorno all'1%, ma con un bilancio del mese in rosso dell'1,4% circa.
SYDNEY (AXJO) ha perso l'1,6%, colpita dalle vendite sui titoli dell'energia, con l'indice di settore che ha lasciato sul terreno fino a 7,6%.
Continua invece a correre, salendo del 2% circa, l'indice della Borsa cinese con lo Shanghai Composite Index (SSEC) verso il suo maggiore guadagno mensile da circa due anni dopo il taglio a sorpresa dei tassi fatto da Pechino la scorsa settimana.
HONG KONG (HSI) sale dello 0,2% mentre Prada (HK:1913) è in lieve flessione. Analogo il rialzo della Borsa di TAIWAN (TWII), che sale dello 0,2%: qui gli investitori sono stati per lo più alla finestra in attesa dei risultati di alcune consultazioni elettorali locali, che potrebbero testare la tenuta del partito di governo filo-cinese.
SEUL (KS11) ha chiuso piatta, a -0,07% appesantita dalle vendite legate al calo del prezzo del petrolio che hanno colpito titoli dell'energia e della cantieristica navale.