Investing.com - Il prezzo del greggio sale negli scambi europei di questo mercoledì, dopo essere sceso negli scambi overnight; gli investitori restano in attesa dei nuovi dati settimanali sulle scorte USA di greggio e prodotti raffinati.
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio alle 10:30 ET (14:30 GMT) ed è previsto un aumento di 3,7 milioni di barili.
Le scorte di benzina dovrebbero essere aumentate di 343.000 barili, mentre le scorte di prodotti raffinati, che comprendono il combustibile da riscaldamento ed il gasolio, dovrebbero essere aumentate di 1,543 milioni di barili.
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha reso noto che le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 1,4 milioni di barili nella settimana terminata il 9 settembre.
Le scorte di benzina sono scese di 2,4 milioni di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati hanno mostrato un incremento di 5,3 milioni di barili sulla settimana.
Il greggio con consegna ad ottobre sul New York Mercantile Exchange è salito di 38 centesimi, o dello 0,85%, a 45,26 dollari al barile alle 4:14 AM ET (08:14 GMT).
Ieri, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono scesi di 1,39 dollari o del 3% dopo che l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha dichiarato che il mercato del greggio resterà congestionato anche il prossimo anno per via del rallentamento della domanda.
Intanto, sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a novembre sale di 34 centesimi, o dello 0,72% a 47,44 dollari al barile. Ieri i futures Brent sono scesi di 1,22 dollari o del 2,52%.
I traders del greggio continuano a soppesare la possibilità di un accordo sul congelamento della produzione.
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio, con in testa l’Arabia Saudita ed altri principali esportatori di greggio del Medio Oriente, incontrerà i produttori non-OPEC guidati dalla Russia in occasione di un vertice informale che si terrà in Algeria dal 26 al 28 settembre per discutere di un congelamento della produzione.
Le possibilità che il vertice di fine settembre possa portare ad un’azione concreta per la riduzione dell’eccesso globale di scorte sono minime, secondo gli esperti dei mercati. Molti analisti ritengono invece che i produttori continueranno a tenere d’occhio il mercato e probabilmente rinvieranno le trattative sul congelamento al vertice ufficiale dell’OPEC in agenda a Vienna il 30 novembre.
Il tentativo di congelamento della produzione all’inizio dell’anno è fallito quando l’Arabia Saudita si è tirata indietro dopo il rifiuto dell’Iran di prendere parte all’iniziativa, mettendo in evidenza la difficoltà di raggiungere un accordo da parte di paesi rivali dal punto di vista politico.