ROMA (Reuters) - Il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, guarda non indifferente alla scalata di Mediaset (MI:MS) da parte del gruppo francese Vivendi (PA:VIV), ma non pensa che sia compito del governo intervenire, semmai delle autorità a tutela del mercato se lo riterranno opportuno.
Gentiloni lo ha detto rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa di fine anno del governo che è in corso a Roma.
Il gruppo francese Vivendi dopo aver contestato il contratto di acquisto di Mediaset premium ha comprato quasi il 30% del capitale della capogruppo Mediaset allarmando gli azionisti e in particolar modo la famiglia Berlusconi che ha esplicitamente denunciato un tentativo di scalata.
"Non ci sono golden power da esercitare, in questo settore, semmai ci potrebbero essere in settori legati alla sicurezza nazionale che hanno a che fare con le telecomunicazioni, ma non è di questo che oggi si tratta", ha risposto Gentiloni ad una domanda sulle possibilità che il governo italiano utilizzi i poteri speciali per bloccare una eventuale scalata a Mediaset.
Gentiloni, che ha avuto anche un'esperienza al ministero delle comunicazioni, ha detto che "non è il governo che ha o vuole attivare strumenti; da questo punto di vista esistono in Italia diverse strutture autorità di garanzia indipendenti che se lo riterranno potranno porsi il problema", ha continuato Gentiloni.
Il presidente del consiglio ha voluto sottolineare che "il governo ha il diritto e il dovere di dire è che si tratta di un settore per noi molto importante e che il fatto che questo sia oggetto di una scalata non ci lascia indifferenti, ma si tratta di una valutazione politica, che pesa quanto pesano le dichiarazioni politiche dei governi: un pochino pesa".