ROMA (Reuters) - Un'eventuale scalata di Axa su Generali (MI:GASI) non può avvenire senza la preventiva autorizzazione dell'Ivass (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni), che prevede anche specifici obblighi di comunicazione.
Così il ministro per i rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, ha risposto a un'interrogazione parlamentare in cui si chiedeva se non fosse opportuno, con riferimento alle voci di un interesse di Axa per Generali, introdurre con urgenza disposizioni volte a rafforzare la tutela degli asset strategici dell'Italia, come previsto in altri paesi Ue.
"Sulla paventata acquisizione di Generali da parte di Axa, al di là della possibilità di intervento da parte delle autorità competenti, è prevista anche la competenza Ivass ai sensi del codice delle assicurazioni private", ha detto Finocchiaro.
Il ministro ha richiamato gli articoli 68 e 69 del codice delle assicurazioni private che prescrivono l'autorizzazione preventiva da parte di Ivass "per l'acquisizione a qualsiasi titolo di partecipazioni che comportano il controllo" o di partecipazioni qualificate e specifici obblighi di comunicazione.
"In particolare l'articolo 69 prevede specifici obblighi di comunicazione nei confronti dell'Ivass per chiunque intenda divenire titolare di una partecipazione di controllo o qualificata e per le variazioni rilevanti", ha spiegato Finocchiaro.
"L'articolo 68 prevede un provvedimento autorizzatorio per verificare la sussistenza di condizioni atte a garantire una gestione sana e prudente dell'impresa di assicurazioni valutando la qualità potenziale dell'acquirente e la solidità finanziaria del progetto di acquisizione anche in relazione ai possibili effetti dell'operazione sulla protezione degli assicurati sulla base di specifici criteri di vigilanza", ha proseguito.
Le voci di un interesse di Axa per Generali rimbalzano periodicamente e si sono intensificate con la nomina del francese Philippe Donnet come Ceo della compagnia triestina. Donnet ha smentito a settembre qualsiasi operazione di integrazione con Axa.
A fine ottobre Alberto Nagel, Ceo di Mediobanca (MI:MDBI), primo azionista di Generali con il 13%, ha dichiarato di non aver nessun riscontro su queste voci.
(Francesca Piscioneri)