Investing.com - Il prezzo del greggio è in salita negli scambi di questo giovedì, rimbalzando dal minimo di una settimana in attesa dei dati sulle scorte USA di greggio e prodotti raffinati.
Il greggio con consegna a febbraio sul New York Mercantile Exchange è in salita di 65 centesimi o dell’1,3%, a 51,73 dollari al barile alle 4:00AM ET (09:00GMT), dopo essere crollato ieri di 1,37 dollari o del 2,6%.
Il greggio è crollato ieri al minimo di una settimana di 50,91 dopo che il capo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia ha previsto un aumento "significativo" per la produzione USA.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra il Brent con consegna a marzo è in salita di 75 centesimi, o dell’1,4%, a 54,67 dollari al barile, dopo il calo di 1,55 dollari o del 2,8%, registrato ieri. Il Brent ha toccato ieri quota 53,77 dollari.
L’Energy Information Administration statunitense rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio oggi alle 11:00AM ET (16:00GMT), nelle aspettative di un calo di 342.000 barili.
Le scorte di benzina dovrebbero essere salite di 2,0 milioni di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati, che includono il combustibile da riscaldamento e il gasolio, dovrebbero segnare un aumento di 0,2 milioni di barili.
Il report viene pubblicato con un giorno di ritardo per via della chiusura festiva di lunedì per il Martin Luther King Jr. Day.
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono scese di 5,0 milioni di barili nella settimana terminata il 13 gennaio.
L’API ha mostrato un aumento di 9,75 milioni di barili per le scorte di benzina, mentre per i prodotti distillati è stato registrato un aumento di 1,75 milioni di barili.
Intanto gli investitori attendono il report mensile dell’Agenzia Internazionale dell’Energia atteso nel corso della seduta, per valutare il rispetto dei tagli imposti dall’accordo tra i produttori aderenti.
L’OPEC, nel report mensile sull’andamento del mercato del petrolio ha indicato ieri un calo dell’eccesso di scorte quest’anno per via di un calo della produzione.
Il cartello del petrolio ha dichiarato che i membri hanno estratto 33,085 milioni di barili al giorno a dicembre, 221.000 barili al giorno in meno rispetto a novembre. Il 1° gennaio ha rappresentato l’avvio dell’accordo tra paesi OPEC e non OPEC, con a capo la Russia, volto al taglio della produzione pari a 1,8 milioni di barili al giorno.
L’accordo, se implementato come previsto, dovrebbe ridurre la produzione del 2%. Ieri l’OPEC ha tagliato le previsioni sulla domanda di greggio per il 2017 dai paesi non OPEC, dopo l’adesione ai tagli da parte della Russia e di altri produttori non OPEC.
L’OPEC prevede che i produttori non OPEC aumenteranno la propria produzione di 120.000 barili al giorno quest’anno, contro l’aumento di 300.000 del mese scorso, nonostante la revisione al rialzo delle previsioni sulla produzione di scisto USA.
Tuttavia, alcuni investitori restano scettici sull’effettiva implementazione dell’accordo. Nonostante le indicazioni che i principali produttori di greggio, come Arabia Saudita e Kuwait, starebbero rispettando i tagli alla produzione, altri produttori come la Libia, stanno aumentando la produzione.
Un comitato di vigilanza nominato dall’OPEC per controllare l’adesione ai tagli, si incontrerà per la prima volta il 22 gennaio a Vienna.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a febbraio salgono di 1,1 centesimi, o dello 0,7%, a 1,556 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a febbraio sale di 2,2 centesimi, o dell’1,4%, a 1,632 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a febbraio salgono di 2,2 centesimi, o dello 0,7%, a 3,324 dollari per milione di BTU.