Investing.com - I futures del greggio sono saliti lo scorso venerdì, segnando un leggero aumento settimanale; gli investitori sembrano incoraggiati dai segnali che le scorte globali stiano diminuendo grazie ai tagli decisi dai principali produttori.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a marzo è salito di 1,33 dollari o del 2,5% a 55,45 dollari al barile alla chiusura degli scambi.
Sulla settimana il greggio Brent di Londra ha visto un aumento di 4 centesimi, o dello 0,1%. Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a marzo è schizzato di 1,10 dollari, o del 2,1%, a 53,22 dollari al barile alla chiusura di venerdì.
Sulla settimana il greggio di New York ha visto un aumento di 5 centesimi, o dello 0,1%.
Venerdì il greggio è schizzato dopo che il Ministro dell’Energia saudita Khalid al-Falih, parlando al World Economic Forum a Davos, ha dichiarato che 1,5 milioni al giorno degli 1,8 previsti dai tagli sono stati già tolti dal mercato.
Le dichiarazioni hanno confermato i segnali di ripresa del mercato del greggio.
Tuttavia, sui prezzi hanno pesato i dati sull’aumento dell’attività di estrazione negli USA.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è schizzato di 29 unità a 551. Si è trattato maggiore aumento settimanale da quando è iniziata la ripresa a giugno, toccando il massimo di 14 mesi.
I dati alimentano i timori che l’impennata della produzione di petrolio di scisto USA possa minare gli sforzi dei principali produttori che riducono le loro quote per riequilibrare il mercato del petrolio.
Nel suo report mensile sul mercato del petrolio, l’Energy Information Administration statunitense ha dichiarato che la produzione OPEC è scesa di 320.000 barili al giorno, a 33,09 milioni di barili a dicembre.
Il 1° gennaio ha rappresentato l’inizio dell’accordo tra paesi OPEC e non OPEC, con a capo la Russia, volto al taglio della produzione pari a 1,8 milioni di barili al giorno.
L’accordo, se implementato come previsto, dovrebbe ridurre la produzione del 2%.
Tuttavia, alcuni investitori restano scettici sull’effettiva implementazione dell’accordo.
Nonostante le indicazioni che i principali produttori di greggio, come Arabia Saudita e Kuwait, starebbero rispettando i tagli alla produzione, altri produttori come la Libia, stanno aumentando la produzione.
Un comitato di vigilanza nominato dall’OPEC per controllare l’adesione ai tagli, si incontrerà per la prima volta il 22 gennaio a Vienna.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a febbraio salgono di 3,1 centesimi, o del 2,1%, a 1,566 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo del 2,9%.
Il combustibile da riscaldamento con consegna a febbraio sale di 2,7 centesimi, o dell’1,7%, a 1,645 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo dello 0,3%.
I future del gas naturale con consegna a febbraio crollano di 16,4 centesimi, o del 4,9%, a 3,204 dollari per milione di BTU. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo del 6%, dopo il rilascio di previsioni che mostrano temperature meno rigide in arrivo.
Questa settimana l’attenzione degli operatori sarà concentrata sui dati sulle scorte USA di marte e mercoledì alla ricerca di nuove indicazioni sull’andamento della domanda e delle scorte.
Gli investitori continueranno inoltre a seguire le dichiarazioni dei principali produttori alla ricerca di segnali positivi che confermino l’adesione ai tagli alla produzione del prossimo anno.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Martedi 24 gennaio
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio.
Mercoledì 25 gennaio
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio e benzina.
Giovedì 26 gennaio
L’EIA statunitense rilascerà i dati sulle scorte di gas naturale.
Venerdì 27 gennaio
Baker Hughes rilascerà i dati settimanali sul numero degli impianti di estrazione attivi negli Stati Uniti.