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Borsa Milano, manovra non basta,giù bancari su dubbi stress test

Pubblicato 18.07.2011, 17:58

MILANO, 18 luglio (Reuters) - L'approvazione rapida della manovra finanziaria non convince i mercati che continuano a penalizzare l'Italia più degli altri paesi con ribassi importanti soprattutto per il settore bancario.

La sensazione è che ci sia una "mancanza di fiducia" nel sistema Italia nel suo complesso e non c'è alcuna buona notizia che sembra poter invertire il trend, commenta un trader.

Sfiducia dimostrata anche dallo spread tra i rendimenti dei Btp e dei Bund sul segmento a dieci anni, che è risalito oggi rispetto a venerdì, sfiorando quota 340 punti base. C'è anche il sospetto che la speculazione attacchi l'Italia per attaccare l'euro è sempre più forte, secondo un altro trader. "L'Italia non è la Grecia, se salta l'Italia salta tutto il sistema euro", dice.

La promozione delle cinque banche italiane agli stress test "viene ignorata, mentre in un altro momento il mercato l'avrebbe tenuta in considerazione", secondo il trader.

In realtà sugli stress test alcuni dubbi sono stati avanzati sulla metodologia in quanto non rifletterebbero pienamente il rischio default della Grecia.

L'indice FTSE Mib <.FTMIB> cede il 3,06%, l'Allshare <.FTITLMS> il 2,87%, lo Star <.FTSTAR> l'1,40% con volumi pari a circa 2,2 miliardi. Performance decisamente peggiore di Londra (-1,55%), Parigi (-2,04%) e Francoforte (-1,55%), comunque negative.

* Le banche sono i titoli più penalizzati. Nello scorcio finale della seduta una dopo l'altra sono finite in asta di volatilità con ribassi consistenti. La chiusura vede UNICREDIT A -6,36%, INTESA -6,51%, UBI -5,04%, MPS -7,22% E POP MILANO -4,65%.

In un contesto dove le "notizie positive" non contano, anche BANCO POPOLARE cede il 6,67% nonostante l'annuncio di un piano di semplificazione societaria che porta benefici su utili e ratio patrimoniali.

* Non basta il successo dell'aumento di capitale, reso noto venerdì a mercato chiuso, per FONSAI e MILANO ASS. , rispettivamente a -7,88% e -6,99%. Un analista lamenta che il patrimonio di Fonsai resta ancora debole, malgrado la ricapitalizzazione.

* DIASORIN (+2,26%) è una piacevole eccezione all'ondata di vendite. I trader ipotizzano che sia premiata per una minore esposizione del business verso l'Italia e per la natura di titolo difensivo.

* PARMALAT cede il 7,15% nel giorno dello stacco cedola, MEDIASET sottoperforma il comparto media .

* BIOERA torna alle negoziazioni dopo una lunga sospensione e fa il botto: +35%.

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