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Timori di crisi economica stendono il Ftse Mib. Banche affondano

Pubblicato 14.08.2019, 11:47
© Reuters.
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Investing.com – Già terminato sui mercati l’effetto proroga dei dazi arrivata ieri dagli Stati Uniti che aveva seminato entusiamo a Wall Street e sulle borse europee.

Oggi il Ftse Mib cede l’1,30%, seguito dalle altre borse europee, tutte in rosso. L’Ibex 35 cede quasi l’1%, sulla stessa scia del Dax, del Cac 40 e del Ftse 100, mentre viaggiano in negativo anche i futures S&P 500.

La mattinata si era aperta con i negativi dati sulla produzione industriale in Cina, con la crescita che rallenta a +4,8% rispetto al previsto 6%. Aumenta anche il tasso di disoccupazione cinese che tocca il 5,3%.

Ulteriore frenata anche in Germania, dove il Pil trimestrale si conferma negativo, mentre quello annuale scende a zero.

Secondo Chris Beauchamp, analista di IG Group a Londra, "Le cifre del Pil tedesco sono state un brutto inizio per i mercati europei e hanno messo in secondo piano l'effetto positivo del rinvio dei dazi imposti da Trump”.

Se l’inflazione francese resta stabile all’1,1%, cresce quella britannica, arrivando al 2,1%.

Male anche la produzione industriale dell’eurozona, scesa dell’1,6% su base mensile e del 2,6% su base annuale.

A Milano, intanto, la nuova crescita dello spread (220 punti) incide sul crollo dei titoli bancari, con il FTSE Italia All Share Banks che sottoperforma il principale indice di Piazza Affari con una flessione del 2,30%.

Calo del 3% per Bper Banca (MI:EMII), Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI), Banco Bpm (MI:BAMI) e Banca IFIS (MI:IF), seguite dal -2% di Unicredit (MI:CRDI), FinecoBank (MI:FBK), Ubi Banca (MI:UBI) e Unipol (MI:UNPI).

Vira in negativo anche Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) dopo un inizio in volata a +3%, sulla scia del derisking dei giorni passati.

Negativa anche Ferrari (MI:RACE), nonostante la promozione degli analisti di Goldman Sachs da 'neutral' a 'buy', con un target price aumentato a 163 rispetto al precedente 150 euro.

Domina il rosso anche sul resto delle blue chips, tra cui troviamo Pirelli (MI:PIRC), Stmicro (PA:STM), Tenaris (MI:TENR), Leonardo (MI:LDOF) e Fiat (MI:FCHA) tra le peggiori.

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