LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono sostanzialmente stabili nonostante i segnali ribassisti arrivati dall'aumento delle scorte di greggio Usa e dai dati deboli sull'attività manifatturiera in Cina.
Alle 12,15, i futures sul Brent guadagnano 10 centesimi, o lo 0,16 %, a 60,71 dollari al barile. Dopo aver ceduto l'1,6% ieri, il contratto si avvia a chiudere il mese con un calo di circa lo 0,4%.
Il greggio Usa scambia in ribasso di 7 centesimi, ovvero dello 0,13%, a 54,99 dollari al barile. Su base mensile, tuttavia, si profila un aumento di circa l'1,4%, il maggior guadagno mensile dallo scorso giugno.
L'attività manifatturiera cinese si è contratta per il sesto mese consecutivo a ottobre, mentre la crescita del settore dei servizi del paese è stata la più lenta da febbraio 2016, secondo i dati pubblicati oggi.
La lunga guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti continua a pesare sulle prospettive della domanda di petrolio.
Ieri la Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse per la terza volta quest'anno, cercando di sostenere la crescita economica con una mossa che potrebbe stimolare anche la domanda di greggio.
Tuttavia i rialzi rimarranno probabilmente frenati fino a quando le scorte non inizieranno a mostrare un decumulo sostenuto.
Le riserve di greggio Usa nella settimana chiusa il 25 ottobre sono aumentate di 5,7 milioni di barili, secondo i dati diffusi ieri dall'Eia, mentre gli analisti si aspettavano un incremento ben più contenuto di 494.000 barili.