di Lisa Jucca e Christopher Thompson
MILANO/LONDRA (Reuters) - L'autore è un editorialista di Breakingviews. Le opinioni qui espresse sono le sue.
Fiat Chrysler Automobiles (MI:FCHA) e Peugeot hanno fatto finalmente il grande passo. Tuttavia, in un contesto dove gli investitori ancora faticano a credere alla promessa di 3,7 miliardi di euro di risparmi annuali derivante dalla creazione della quarta casa automobilistica mondiale per volumi, l'accordo potrebbe essere la parte più semplice. L'amministratore delegato di Peugeot Carlos Tavares, che avrà in mano la gestione del nuovo gruppo, dovrà infatti sfruttare al meglio le sue capacità di integrazione per portare il mercato dalla sua parte.
Secondo i termini, i soci della casa automobilistica italo-americana riceveranno un'azione nel gruppo congiunto per ciascun titolo già posseduto. Gli azionisti della controllante francese di Peugeot, invece, avranno 1,742 nuove azioni per ogni azione Psa. Gli azionisti di Fiat Chrysler riceveranno anche un dividendo in contanti di 5,5 miliardi di euro, mentre Psa distribuirà una quota del 46% detenuta nel produttore di componenti Faurecia, che ora vale circa 3,2 miliardi di euro. Il gruppo attivo nel settore dell'automazione Comau, inizialmente promesso in dono agli investitori Fca, verrà scorporato più avanti.
Per ora, gli investitori di Fiat Chrysler sembrano essere i più soddisfatti. La casa automobilistica ha guadagnato quasi 3 miliardi di euro di valore di mercato da prima che uscisse la notizia del progetto di fusione a fine ottobre, mentre Psa ha perso circa 2 miliardi di euro. Tuttavia, ancora nessuna delle due compagini di investitori sta dando importanza al potenziale valore aggiunto derivante dalla fusione.
I risparmi annuali attesi, tassati e capitalizzati, hanno un valore attuale netto di circa 25 miliardi di euro, secondo un calcolo di Breakingviews che utilizza un'aliquota del 25% e sottrae 2,8 miliardi di euro in costi una tantum. Ma a circa 41,5 miliardi di euro, la somma dei valori di mercato delle due case automobilistiche è di appena 800 milioni di euro superiore ai valori del 29 ottobre, come mostrano i dati di Refinitiv.
Vero però è che l'accordo deve ancora essere sottoposto all'esame dell'antitrust. Inoltre, entrambe le società si sono impegnate a non chiudere stabilimenti, il che limita lo spazio di manovra, specie in un mercato automobilistico stagnante come quello attuale. E ci potrebbero essere delle preoccupazioni latenti riguardo la causa intentata da General Motors (NYSE:GM) a novembre contro Fiat Chrysler, che accusa il gruppo italo-americano di aver corrotto il sindacato Uaw (United Auto Workers) durante la fase di contrattazione salariale.
Tuttavia, l'obiettivo di Tavares sembra ampiamente credibile. Quattro quinti dei risparmi saranno realizzati combinando piattaforme di produzione, consolidando gli investimenti in veicoli elettrici e facendo pesare le dimensioni del nuovo gruppo nelle trattative con i fornitori. Il resto si otterrà eliminando le duplicazioni nelle funzioni di back-office.
Secondo gli analisti, Tavares è stato finora in grado di raggiungere la maggior parte delle sinergie pianificate per Opel senza chiudere alcun impianto. Dovrà cercare di rammentare agli investitori le sue capacità di rilancio delle aziende.