LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio perdono oltre il 3%, dopo che diversi Paesi all'infuori della Cina hanno riportato nuovi casi di coronavirus, alimentando i timori di calo della domanda di greggio.
Anche i mercati azionari estendono le perdite sulle preoccupazioni dell'impatto del virus, considerato l'alto numero di contagi in Iran, Italia e Corea del Sud.
I futures sul Brent cedono 2,14 dollari, o il 3,7%, a 56,36 dollari il barile intorno alle 11,10 italiane. I futures sul greggio Usa perdono 1,89 dollari, o il 3,5%, a 51,49 dollari.
"I prezzi del petrolio rimangono vulnerabili, poiché gli operatori energetici non avevano ancora prezzato le reali dimensioni dell'epidemia coronavirus", spiega Edward Moya, senior market analyst di Oanda.
"Anche se le statistiche migliorano in alcune parti della Cina, i mercati finanziari rimarranno tesi finché non vedremo una situazione in miglioramento in Iran, Italia, Corea del Sud e Giappone".
"Non dovremmo sottovalutare i disagi economici dell'epidemia, che potrebbe provocare un grave calo dell'attività economica a livello globale, con proporzioni mai viste finora", osserva in un report Stephen Innes, chief market strategist di AxiCorp.
I prezzi del petrolio sono in parte sostenuti dalla notizia, riportata dalle autorità cinesi, di misure d'emergenza allentate in quattro province della Cina come conseguenza della diminuzione di nuove infezioni.
Secondo Goldman Sachs i prezzi delle materie prime potrebbero calare drasticamente prima che le misure di stimolo cinesi riescano quest'anno ad aiutare il settore a raggiungere un ritorno intorno al 10% stimato entro i prossimi 12 mesi.
"La promessa di ulteriore stimolo ha accomunato i mercati delle commodity ai mercati azionari, aumentando i rischi di una brusca correzione", aggiunge la banca in una nota.
Negli Stati Uniti, il numero di impianti di trivellazione aumenta per la terza settimana di fila, per un totale di 679, ai massimi dal 20 dicembre, secondo l'agenzia di servizi energetici Baker Hughes.