Di Mauro Speranza
Investing.com – Trimestrale positiva per Intesa Sanpaolo (MI:ISP) che batte le attese degli esperti, mentre il titolo resta positivo a Piazza Affari (+2,60%).
Il primo trimestre 2020 di Intesa Sanpaolo ha visto un utile netto pari a 1.151 milioni di euro, in crescita del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2019 e superiore alle attese del consensus Bloomberg, fermo a 751,4 milioni di euro.
L'utile sarebbe di 1.360 milioni escludendo l'accantonamento per Covid-19 pari a 300 milioni ante imposte ai fondi rischi e oneri, e di 2,3 miliardi pro-forma se si considerasse inoltre la plusvalenza netta di circa 900 milioni di euro provenienti da Nexi (MI:NEXII) con un conseguente buffer pari a circa 1,5 miliardi ante imposte.
Il risultato corrente loro di Intesa Sanpaolo è risultato in aumento del 9% rispetto al primo trimestre 2020, mentre la gestione operativa ha visto un aumento del 26,8% con i proventi operativi netto che segnano un +11,7%. In calo del 2,7% i costi operativi e del 44,4% i cost/income.
In miglioramento la qualità del credito, con i crediti deteriorati lordi (senza oneri per gli azionisti) che crescono del 3,6% nei confronti al periodo di fine 2019 e di circa 23 miliardi da fine 2018.
Dalla banca torinese spiegano che è stato già “raggiunto l'88% dell'obiettivo previsto per l'intero quadriennio del piano di impresa 2018-2021”, mentre “l'incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è diminuita al 7,1% al lordo delle rettifiche e al 3,5% al netto”, il “costo deel rischio del 1° trimestre 2020 annualizzato è sceso a 40 centesimi di punto”.
“I risultati del primo trimestre 2020 rafforzano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all'epidemia da Covid-19”, spiegano dalla banca nel comunicato diffuso sul loro sito, “riflettendo la redditività sostenibile – derivante dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato e dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi – e il supporto del gruppo all'Italia anche con l'impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale culturale”.
Lo scenario da coronavirus
Da Intesa Sanpaolo ritengono che "le informazioni attualmente disponibili consentano di delineare le tendenze generali di uno scenario per il contesto conseguente all'epidemia da Covid-19, anche se suscettibile di evoluzioni non prevedibili, in considerazione dei significativi profili di incertezza che contraddistinguono la straordinarietà dell'evento".
In particolare, la previsione per il Pil dell'Italia resta nell'ordine di un calo tra l'8% e il 10,5% per il 2020 e una ripresa nell'ordine del 4,5-7% per il 2021.
In questo contesto, Intesa Sanpaolo spiega che potrà puntare sui suoi punti di forza quali il modello di business resiliente e ben diversificato, focalizzato sull'attività di Wealth Management & Protection e in particolare sullo sviluppo dei prodotti assicurativi danni non-motor, nella flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi e nella gestione proattiva del credito deteriorato.
Inoltre, nel corso del 2020 il gruppo può inoltre avvalersi dell'ampio buffer a fronte dei possibili impatti dell'epidemia, costituito dall'accantonamento di 300 milioni nel primo trimestre e della plusvalenza Nexi nel corso dell'anno, che consentirebbero complessivamente di assorbire circa 1,5 miliardi di rettifiche di valore su crediti ante imposte per l'intero esercizio.
Sul tema coronavirus, dalla banca comunicano alcune misure prese per contrastare gli effetti del Covid-19. In tal senso, Intesa Sanpaolo comunica la sua attenzione per le condizioni di sicurezza delle persone del gruppo e dei clienti, il sostegno alle iniziative sanitarie con donazioni già effettuate per 100 milioni di euro, ulteriori 125 milioni destinati alla riduzione del disagio socio economico, la concessione di moratorie con la fornitura di immediato supporto alle imprese e la disponibilità a erogare 50 miliardi di nuovi crediti alle imprese e ai professionisti per la salvaguardia occupazionale e la gestione dei pagamenti durante l'emergenza.
L'operazione Ubi Banca (MI:UBI)
Da Intesa Sanpaolo affermano la validità dell'ops su Ubi Banca, la quale "assume ancora maggiore valenza, in particolare in considerazione delle sinergie, soprattutto di costo, nonché dell'aumento del grado di copertura dei crediti deteriorati e della riduzione dei crediti unlikely to pay e in sofferenza".
La banca ha aggiornato la politica dei dividendi del gruppo risultante dall'operazione, prevedendo la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 75% del risultato netto per l'esercizio 2020 e al 70% per l'esercizio 2021, sempre subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla Bce in merito alla distribuzione di dividendi successivamente al 1 ottobre prossimo.
Precisando di non disporre al momento di informazioni in merito ai possibili impatti della pandemia da Covid-19 su Ubi e che i dati prospettici per Ubi sono tratti da stime pubbliche di analisti finanziari, le considerazioni riguardanti Intesa Sanpaolo portano a "stimare che il gruppo risultante dall'operazione possa registrare un utile non inferiore a 5 miliardi nel 2022".
Infine, viene confermato per il gruppo risultante dall'operazione un coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 ratio a regime pro-forma atteso superiore al 13% nel 2021.