Investing.com - I futures dell’oro sono in calo al livello più basso dal gennaio 2011 questo giovedì, dopo che la Federal Reserve ha dichiarato che potrebbe allentare il programma di acquisti per fine anno.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad agosto sono stati scambiati a 1.328,55 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in calo del 3,3% sulla giornata.
I prezzi Comex sono scesi del 3,7% al massimo della seduta al minimo giornaliero di 1.322,45 dollari l’oncia troy, il minimo dal 16 aprile, quando i prezzi hanno toccato il minimo di 30 mesi.
Supporto a breve termine a 1.321,65 dollari l’oncia troy, il minimo dal 16 aprile e resistenza a 1.365,20, massimo del 19 maggio.
Il presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato che la banca potrebbe allentare gli acquisti per la fine del 2013 e potrebbe sospenderli per metà 2014 se l’economia salirà quanto si aspetta la banca centrale.
La banca ha dichiarato che l’economia USA crescerà tra il 2,3% ed il 2,6% nel 2013. La Fed ha inoltre dichiarato di aspettarsi un calo del tasso di disoccupazione tra il 6,5% ed il 6,8% per la fine del 2014 e che l’inflazione si avvicinerà al target del 2%.
L’andamento del prezzo dell’oro quest’anno ha seguito molto le aspettative sulla banca centrale statunitense e la conclusione anticipata del programma di allentamento.
Un uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate.
Le indicazioni che la Fed inizierà a ridurre gli acquisti hanno fatto salire il dollaro. Un dollaro più forte pesa solitamente sull’oro, poiché riduce l’attrattiva del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari delle altre valute.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,5%, a 81,86, in salita dello 0,5% al minimo di due mesi di 81,86.
Sul Comex, l’argento con consegna a luglio ha segnato -4% a 20,74 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a luglio è sceso dell’1,5% a 3,095 dollari la libbra.
I prezzi del rame sono andati sotto forte pressione in seguito al rilascio dei dati cinesi piuttosto deboli.
Stamane i dati hanno mostrato che l’indice preliminare cinese HSBC è sceso al minimo di nove mesi di 48,3 a giugno, dal 49,2 di maggio per via del calo dei nuovi ordini, indicando che il rallentamento dell’economia sta peggiorando.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad agosto sono stati scambiati a 1.328,55 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in calo del 3,3% sulla giornata.
I prezzi Comex sono scesi del 3,7% al massimo della seduta al minimo giornaliero di 1.322,45 dollari l’oncia troy, il minimo dal 16 aprile, quando i prezzi hanno toccato il minimo di 30 mesi.
Supporto a breve termine a 1.321,65 dollari l’oncia troy, il minimo dal 16 aprile e resistenza a 1.365,20, massimo del 19 maggio.
Il presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato che la banca potrebbe allentare gli acquisti per la fine del 2013 e potrebbe sospenderli per metà 2014 se l’economia salirà quanto si aspetta la banca centrale.
La banca ha dichiarato che l’economia USA crescerà tra il 2,3% ed il 2,6% nel 2013. La Fed ha inoltre dichiarato di aspettarsi un calo del tasso di disoccupazione tra il 6,5% ed il 6,8% per la fine del 2014 e che l’inflazione si avvicinerà al target del 2%.
L’andamento del prezzo dell’oro quest’anno ha seguito molto le aspettative sulla banca centrale statunitense e la conclusione anticipata del programma di allentamento.
Un uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate.
Le indicazioni che la Fed inizierà a ridurre gli acquisti hanno fatto salire il dollaro. Un dollaro più forte pesa solitamente sull’oro, poiché riduce l’attrattiva del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari delle altre valute.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,5%, a 81,86, in salita dello 0,5% al minimo di due mesi di 81,86.
Sul Comex, l’argento con consegna a luglio ha segnato -4% a 20,74 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a luglio è sceso dell’1,5% a 3,095 dollari la libbra.
I prezzi del rame sono andati sotto forte pressione in seguito al rilascio dei dati cinesi piuttosto deboli.
Stamane i dati hanno mostrato che l’indice preliminare cinese HSBC è sceso al minimo di nove mesi di 48,3 a giugno, dal 49,2 di maggio per via del calo dei nuovi ordini, indicando che il rallentamento dell’economia sta peggiorando.