Investing.com – I Futures del petrolio oscillano tra piccoli guadagni e perdite questo martedì, con gli investitori che attendono il rilascio dei dati USA per valutare la forza della domanda nel principale consumatore mondiale.
Gli investitori attendono la testimonianza del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke per mercoledì.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 105,93 dollari al barile nella mattinata europea, stabile sulla giornata.
I prezzi del greggio sulla borsa di New York sono rimasti nel range tra 105,49 dollari al barile, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 106,24.
I prezzi sulla borsa di New York sono saliti al massimo di 16 mesi di 107,44 dollari al barile.
I traders del petrolio attendono il rilascio di dati settimanali sulle scorte USA e sui prodotti raffinati per valutare la forza della domanda di petrolio per il principale consumatore mondiale.
L’American Petroleum Institute rilascerà I dati sulle scorte di greggio nel corso della giornata, mentre il report di mercoledì potrebbe mostrare un calo di 1,9 milioni di barili.
Gli operatori dei mercati attendono la testimonianza del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke per mercoledì, nella speculazione di una possibile riduzione del programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese.
I prezzi del petrolio sono saliti del 2,3% la scorsa settimana, dopo che il Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha dichiarato che la banca centrale continuerà a mantenere una politica monetaria allentata nel prossimo futuro.
Gli investitori ora attendono il rilascio dei dati USA sull’IPC ed un report sulla produzione industriale.
I dati di ieri hanno mostrato che le vendite al dettaglio USA hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono scesi meno del previsto a giugno alimentando i timori sull’economia USA.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che le vendite al dettaglio USA sono salite dello 0,4% a giugno, contro l’aumento dello 0,5% di maggio che ha superato le aspettative di un aumento dello 0,8%.
Un secondo report ha mostrato che l’indice manifatturiero Empire State è salito al massimo di 5 mesi di 9,5 a luglio dal 7,8 di giugno. Gli economisti avevano previsto una lettura di 5,0.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
L’allentamento quantitativo della Fed è considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono scesi dello 0,15% a 107,92 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 1,99 dollari al barile.
Il differenziale tra i due contratti è sceso la scorsa settimana al minimo dal novembre 2010, per via delle previsioni positive sulla produzione nel Mare del Nord e nelle indicazioni di un calo delle scorte a Cushing, Oklahoma, il punto di consegna per i futures Nymex.
Gli investitori attendono la testimonianza del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke per mercoledì.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 105,93 dollari al barile nella mattinata europea, stabile sulla giornata.
I prezzi del greggio sulla borsa di New York sono rimasti nel range tra 105,49 dollari al barile, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 106,24.
I prezzi sulla borsa di New York sono saliti al massimo di 16 mesi di 107,44 dollari al barile.
I traders del petrolio attendono il rilascio di dati settimanali sulle scorte USA e sui prodotti raffinati per valutare la forza della domanda di petrolio per il principale consumatore mondiale.
L’American Petroleum Institute rilascerà I dati sulle scorte di greggio nel corso della giornata, mentre il report di mercoledì potrebbe mostrare un calo di 1,9 milioni di barili.
Gli operatori dei mercati attendono la testimonianza del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke per mercoledì, nella speculazione di una possibile riduzione del programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese.
I prezzi del petrolio sono saliti del 2,3% la scorsa settimana, dopo che il Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha dichiarato che la banca centrale continuerà a mantenere una politica monetaria allentata nel prossimo futuro.
Gli investitori ora attendono il rilascio dei dati USA sull’IPC ed un report sulla produzione industriale.
I dati di ieri hanno mostrato che le vendite al dettaglio USA hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono scesi meno del previsto a giugno alimentando i timori sull’economia USA.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che le vendite al dettaglio USA sono salite dello 0,4% a giugno, contro l’aumento dello 0,5% di maggio che ha superato le aspettative di un aumento dello 0,8%.
Un secondo report ha mostrato che l’indice manifatturiero Empire State è salito al massimo di 5 mesi di 9,5 a luglio dal 7,8 di giugno. Gli economisti avevano previsto una lettura di 5,0.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
L’allentamento quantitativo della Fed è considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono scesi dello 0,15% a 107,92 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 1,99 dollari al barile.
Il differenziale tra i due contratti è sceso la scorsa settimana al minimo dal novembre 2010, per via delle previsioni positive sulla produzione nel Mare del Nord e nelle indicazioni di un calo delle scorte a Cushing, Oklahoma, il punto di consegna per i futures Nymex.