Investing.com – I futures del petrolio greggio sono in salita questo lunedì, per via di un dollaro USA più debole e delle indicazioni circa un miglioramento della domanda negli USA.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono saliti a 108,20 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,3% sulla giornata.
I prezzi del greggio sulla borsa di New York sono rimasti nel range tra 107,91 dollari al barile, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 108,45.
Venerdì i prezzi sulla Borsa di New York sono saliti a 108,92 dollari al barile, il livello più alto dal 3 marzo 2012.
La scorsa settimana i futures Nymex sono saliti del 2,1%, il quarto aumento settimanale consecutivo. Il tasso di interesse di riferimento è salito del 14% nelle ultime 4 settimane.
Un dollaro USA più debole ha contribuito a spingere i guadagni, grazie anche al calo dei timori di un imminente ridimensionamento del programma di allentamento monetario della Federal Reserve.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro sei altre principali valute, è sceso dello 0,2% a 82,53, il minimo dal 17 luglio.
Il Presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato la scorsa settimana che il programma di acquisti non segue una “rotta predefinita”. Il presidente della Fed Ben Bernanke ha confermato che la politica monetaria allentata resterà tale nel prossimo futuro.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
I dati sul miglioramento della domanda negli USA hanno supportato i prezzi. Le scorte di greggio negli USA sono scese di 27,1 milioni di barili nel trimestre terminato il 12 luglio, il maggiore calo dal 1982.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di greggio e rappresentano il 22% della domanda globale di petrolio.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono rimasti saliti de4llo 0,25% a 108,34 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 14 centesimi di dollaro al barile.
Il greggio per settembre ha raggiunto un differenziale di 5 centesimi di dollaro sui Brent venerdì per la prima volta dall’agosto 2010.
A febbraio di quest’anno i Brent di Londra hanno registrato un differenziale di 23 dollari sopra il greggio statunitense.
Il differenziale tra i due contratti è sceso negli ultimi mesi al livello più basso dal novembre 2010, per via delle previsioni positive sulla produzione nel Mare del Nord e nelle indicazioni di un calo delle scorte a Cushing, Oklahoma, il punto di consegna per i futures Nymex.
Le scorte a Cushing sono scese a 46,1 milioni di barili, il minimo da novembre.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono saliti a 108,20 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,3% sulla giornata.
I prezzi del greggio sulla borsa di New York sono rimasti nel range tra 107,91 dollari al barile, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 108,45.
Venerdì i prezzi sulla Borsa di New York sono saliti a 108,92 dollari al barile, il livello più alto dal 3 marzo 2012.
La scorsa settimana i futures Nymex sono saliti del 2,1%, il quarto aumento settimanale consecutivo. Il tasso di interesse di riferimento è salito del 14% nelle ultime 4 settimane.
Un dollaro USA più debole ha contribuito a spingere i guadagni, grazie anche al calo dei timori di un imminente ridimensionamento del programma di allentamento monetario della Federal Reserve.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro sei altre principali valute, è sceso dello 0,2% a 82,53, il minimo dal 17 luglio.
Il Presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato la scorsa settimana che il programma di acquisti non segue una “rotta predefinita”. Il presidente della Fed Ben Bernanke ha confermato che la politica monetaria allentata resterà tale nel prossimo futuro.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
I dati sul miglioramento della domanda negli USA hanno supportato i prezzi. Le scorte di greggio negli USA sono scese di 27,1 milioni di barili nel trimestre terminato il 12 luglio, il maggiore calo dal 1982.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di greggio e rappresentano il 22% della domanda globale di petrolio.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono rimasti saliti de4llo 0,25% a 108,34 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 14 centesimi di dollaro al barile.
Il greggio per settembre ha raggiunto un differenziale di 5 centesimi di dollaro sui Brent venerdì per la prima volta dall’agosto 2010.
A febbraio di quest’anno i Brent di Londra hanno registrato un differenziale di 23 dollari sopra il greggio statunitense.
Il differenziale tra i due contratti è sceso negli ultimi mesi al livello più basso dal novembre 2010, per via delle previsioni positive sulla produzione nel Mare del Nord e nelle indicazioni di un calo delle scorte a Cushing, Oklahoma, il punto di consegna per i futures Nymex.
Le scorte a Cushing sono scese a 46,1 milioni di barili, il minimo da novembre.