Investing.com - L’euro è rimasto in calo contro il dollaro USA questo giovedì, dopo il rilascio di dati economici deludenti dagli USA che pesano sulla domanda per il biglietto verde, nella speculazione sul futuro del programma di stimolo della Federal Reserve.
Nella mattinata degli scambi statunitensi, il cambio EUR/USD ha toccato 1,3485, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,3503, in calo dello 0,16%.
Supporto a 1,3338, minimo del 18 settembre e resistenza a 1,3568, massimo del 19 settembre e di sette mesi.
Negli USA i dati hanno mostrato che le vendite di case in corso sono scese dell’1,6% ad agosto, superando le aspettative 1%, dopo un calo rivisto dell’1,4% nel mese precedente.
I dati ufficiali hanno mostrato che l’economia degli Stati Uniti è cresciuta del 2,5% nel secondo trimestre, contro le aspettative di una crescita del 2,6%.
Inoltre, il Dipartimento del Lavoro ha dichiarato che il numero della richieste di sussidio di disoccupazione nella settimana terminata il 20 settembre è sceso di 5.000 unità ad un destagionalizzato 305.000 da una lettura rivista al ribasso di 310.000 della settimana precedente.
I dati sono giunti dopo una serie di report economici che hanno sottolineato i timori sulle previsioni di crescita negli USA. La Fed ha dichiarato la scorsa settimana di voler vedere ulteriori prove di una ripresa sostenuta prima di ridimensionare il programma di stimolo.
Intanto, pesano i timori per il bilancio USA, dopo che i leader Repubblicani hanno comunicato ai membri della Camera dei Rappresentanti USA che già da venerdì si potrebbe votare sul limite del debito.
Il Congresso Statunitense sta tentando di trovare una soluzione per finanziare il governo dopo l’1 ottobre.
L’euro è salito contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,14% a 0,8422.
I dati ufficiali hanno mostrato che il prodotto interno lordo del Regno Unito è cresciuto dello 0,7% nel secondo trimestre, in linea con le aspettative.
Un secondo report ha mostrato che il deficit del conto corrente del Regno Unito è sceso meno del previsto nell’ultimo trimestre, in salita a 13 miliardi da un deficit di 21,8 miliardi nel trimestre terminato a marzo.
Gli analisti avevano previsto un deficit a 12 miliardi di sterlina nel secondo trimestre.
Nella mattinata degli scambi statunitensi, il cambio EUR/USD ha toccato 1,3485, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,3503, in calo dello 0,16%.
Supporto a 1,3338, minimo del 18 settembre e resistenza a 1,3568, massimo del 19 settembre e di sette mesi.
Negli USA i dati hanno mostrato che le vendite di case in corso sono scese dell’1,6% ad agosto, superando le aspettative 1%, dopo un calo rivisto dell’1,4% nel mese precedente.
I dati ufficiali hanno mostrato che l’economia degli Stati Uniti è cresciuta del 2,5% nel secondo trimestre, contro le aspettative di una crescita del 2,6%.
Inoltre, il Dipartimento del Lavoro ha dichiarato che il numero della richieste di sussidio di disoccupazione nella settimana terminata il 20 settembre è sceso di 5.000 unità ad un destagionalizzato 305.000 da una lettura rivista al ribasso di 310.000 della settimana precedente.
I dati sono giunti dopo una serie di report economici che hanno sottolineato i timori sulle previsioni di crescita negli USA. La Fed ha dichiarato la scorsa settimana di voler vedere ulteriori prove di una ripresa sostenuta prima di ridimensionare il programma di stimolo.
Intanto, pesano i timori per il bilancio USA, dopo che i leader Repubblicani hanno comunicato ai membri della Camera dei Rappresentanti USA che già da venerdì si potrebbe votare sul limite del debito.
Il Congresso Statunitense sta tentando di trovare una soluzione per finanziare il governo dopo l’1 ottobre.
L’euro è salito contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,14% a 0,8422.
I dati ufficiali hanno mostrato che il prodotto interno lordo del Regno Unito è cresciuto dello 0,7% nel secondo trimestre, in linea con le aspettative.
Un secondo report ha mostrato che il deficit del conto corrente del Regno Unito è sceso meno del previsto nell’ultimo trimestre, in salita a 13 miliardi da un deficit di 21,8 miliardi nel trimestre terminato a marzo.
Gli analisti avevano previsto un deficit a 12 miliardi di sterlina nel secondo trimestre.