LONDRA (Reuters) - Il Quantitative easing della Bce dovrebbe terminare a fine anno ma alla luce del progressivo irrobustimento dell'economia sono sempre di più coloro che ritengono che il programma di acquisto titoli abbia i giorni contati.
La correzione vista sui mercati obbligazionari europei e il balzo dell'euro nelle ultime tre settimane lasciano pensare che gli investitori stiano anticipando una rimodulazione, o "tapering", del programma di acquisto titoli nei prossimi mesi.
I banchieri centrali sono molto riservati ma con il meeting di domani alle porte -- il primo di un serie di riunioni di fondamentale importanza -- ecco le principali domande cui gli investitori vorrebbero sentirsi rispondere.
1. Quando verrà annunciato il 'tapering'?
Gli economisti interpellati da Reuters si aspettano un annuncio da parte della Bce a settembre, anche se tuttavia una mossa in questo senso è possibile già domani. Funzionari della banca centrale che hanno parlato con Reuters recentemente hanno collocato in settembre od ottobre il periodo di una potenziale decisione, ma hanno anche messo in chiaro che questa eventualità dipende dai dati e dalle condizioni del mercato.
2. Quando comincerà?
Il Qe dovrebbe concludersi a dicembre e il tapering, in qualunque forma venga declinato, dovrebbe cominciare a inizio 2018. La principale sfida per i policymaker è rappresentata dal fatto che, mentre la crescita è ben avviata, l'inflazione dovrebbe restare debole, o quanto meno ben al di sotto del target Bce del 2% circa, almeno fino al 2019.
3. Quanto durerà?
Se la Bce deciderà di seguire il modello della Federal Reserve con tagli di modesta entità ogni mese, potrebbe durare dai sei ai 12 mesi. Francoforte potrebbe anche ridurre gli acquisti per un ammontare specifico e poi rivalutare la decisione circa ogni tre mesi. L'ha già fatto quando ad aprile ha ridotto gli acquisti a 60 miliardi di euro dai precedenti 80 miliardi. Alcuni analisti sostengono che la carenza di debito con le caratteristiche adeguate, soprattutto in Germania dove viene effettuata la maggior parte degli acquisti, costringerà la Bce ad avviare il taper in modo più aggressivo. La Bce potrebbe non indicare una data di fine del tapering per consentire una qualche flessibilità in caso di un peggioramento dell'outlook.
4. Il tapering Bce porterà con sé anche rialzi dei tassi?
Secondo gli investitori la Bce potrebbe alzare i tassi entro il luglio del 2018, il che lascia supporre che il primo rialzo dei tassi in sette anni dovrebbe concretizzarsi quando il tapering è in corso o poco dopo la sua conclusione. Ma secondo altri, la valutazione del mercato sulle tempistiche è troppo aggressiva, e indicano nell'inflazione ancora debole e nell'auspicio Bce di arginare la reazione alla fine dello stimolo le ragioni per cui un rialzo dei tassi potrebbe concretizzarsi più avanti. Gli economisti interpellati da Reuters si aspettano che la Bce alzi i tassi di deposito di 10 punti alla fine del 2018.
5. In quale modo la Bce gestirà la reazione dei mercati?
Da quando il mese scorso il presidente Bce Mario Draghi ha parlato a Sintra, i mercati hanno cominciato a prezzare l'inizio della fine della politica ultra-accomodante di Francoforte. La sfida più importante per la Bce potrebbe rivelarsi convincere i mercati che il tapering, una volta iniziato, potrà ancora essere modificato. Il pericolo per l'istituto centrale è che un rialzo troppo rapido dell'euro o del costo del denaro possa far uscire di strada la ripresa dell'economia con un irrigidimento delle condizioni monetarie troppo rapido. L'Italia è considerata uno dei Paesi più esposti al tapering. Le elezioni del 2018, potenzialmente destabilizzanti, ci dicono che la Bce sarà cauta nel togliere la rete di sicurezza a uno dei Paesi più importanti del blocco quando ce n'è più bisogno.
(Dhara Ranasinghe e John Geddie)