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Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì

Pubblicato 14.08.2017, 11:44
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì
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Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 14 agosto:

1. L’impasse tra USA e Corea del Nord si riduce

I timori geopolitici sembrano essere diminuiti: il Segretario alla Difesa USA Jim Mattis ed il Segretario di Stato Rex Tillerson hanno dichiarato che il governo Trump continuerà a cercare una soluzione diplomatica con Pyongyang.

Anche il capo della CIA Mike Pompeo e il consigliere alla sicurezza nazionale H.R. McMaster hanno spiegato che non ci sono segnali che possa scoppiare una guerra con la Corea del Nord.

Sabato il Presidente cinese Xi Jinping ha chiesto una risoluzione pacifica del problema del nucleare della Corea del Nord ed ha invitato le parti ad evitare parole o azioni che potrebbero far aumentare le tensioni.

I commenti rassicuranti hanno seguito le parole della scorsa settimana del Presidente Donald Trump secondo cui le opzioni militari contro la nazione sono “pronte”.

La guerra di parole tra i due paesi è scoppiata quando Trump ha avvertito la Corea del Nord che si sarebbe trovata ad affrontare “fuoco e furia” nel caso di una minaccia agli Stati Uniti.

Pyongyang aveva risposto dicendo di stare considerando il lancio di missili contro l’isola di Guam nel Pacifico, in territorio statunitense.

2. Ripresa delle borse globali dopo i crolli causati dalla Corea del Nord

I mercati azionari globali sono al rialzo, segnando una ripresa dopo aver registrato i crolli settimanali peggiori del 2017 nei timori per lo stallo sul nucleare tra Stati Uniti e Corea del Nord.

Le borse asiatiche hanno chiuso in positivo, dopo tre sedute consecutive in calo.

Lo slancio rialzista ha contagiato l’Europa, dove i titoli azionari si sono staccati dai minimi di quasi cinque mesi. L’indice tedesco DAX balza di oltre l’1% negli scambi di metà mattina.

Intanto, i future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura al rialzo a Wall Street, con i future Dow su di quasi 100 punti, o dello 0,4%.

3. Gli investimenti rifugio scendono, gli investitori se ne allontanano

I tradizionali investimenti rifugio come lo yen, il franco svizzero e l’oro sono in calo per via della riduzione dei timori geopolitici da quando i funzionari statunitensi hanno minimizzato il pericolo di un conflitto militare con la Corea del Nord.

Il dollaro sale dello 0,5% a 109,70 contro lo yen, dopo essere sceso a 108,72 venerdì, il minimo dal 20 aprile.

Il biglietto verde sale anche contro il franco svizzero, con la coppia USD/CHF su dello 0,5% a 0,9666.

Intanto, il prezzo dell’oro scende dello 0,5% a 1.288,15 dollari, staccandosi dal massimo di quasi due mesi.

I tre asset hanno registrato forti rialzi la scorsa settimana: l’aumento delle tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord ha scatenato la corsa agli investimenti rifugio.

4. Il bitcoin supera i 4.200 dollari, continua l’impennata

Il prezzo del bitcoin schizza oltre il 4.200 dollari, proseguendo la mostruosa impennata in un clima di ottimismo per il futuro della valuta digitale.

Il prezzo si attesta a 4.207,40 sulla piazza statunitense Bitfinex, con un balzo di 150 dollari, o del 4%. In precedenza, la valuta è schizzata al massimo storico di 4.230,0 dollari.

Il valore della cripto-valuta è quadruplicato su base annua e il valore totale del bitcoin in circolazione ammonta a quasi 70 miliardi di dollari.

5. I mercati sembrano non tenere conto dei dati giapponesi e cinesi

I mercati sembrano non aver risentito di una serie di dati pubblicati da Giappone e Cina.

L’economia nipponica è cresciuta al tasso annuo del 4,0% nel secondo trimestre, il tasso di crescita più veloce dal primo trimestre del 2015, trainata dai consumi privati e dalle spese per capitale.

Sebbene la crescita sia stata più veloce del previsto, non dovrebbe spingere la Banca del Giappone a ridurre il massiccio programma di stimolo nell’immediato futuro dal momento che l’inflazione si ostina a restare debole.

In Cina, i dati indicano che la produzione industriale è salita del 6,4% a luglio rispetto all’anno scorso, il tasso più lento da gennaio, secondo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica cinese.

Anche gli investimenti fixed asset e le vendite al dettaglio sono aumentati meno del previsto.

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