MILANO (Reuters) - Malacalza Investimenti sale sopra il 20% di Carige esercitando parzialmente la propria facoltà di rafforzare ulteriormente la presa sulla banca genovese fino al 28% nell'ambito dell'aumento di capitale della banca ligure
Dopo l'offerta in asta dell'inoptato la holding della famiglia Malacalza, che aveva già sottoscritto in opzione per la propria quota del 17,6%, investe ulteriori 25 milioni di euro che gli consentono di salire fino a poco oltre il 22% del capitale dell'istituto post aumento considerando anche la tranche riservata agli obbligazionisti,
L'intervento parziale di Malacalza, pur non avendo compromesso l'integrale sottoscrizione dell'aumento in opzione per 500 milioni di euro come prescritto dalla Bce, ha deluso il mercato che penalizza il titolo in borsa.
Alle 13,00 circa Carige è in asta di volatilità dopo un calo del 10,9% circa a 0,009 euro.
"Malacalza ha investito circa la metà della sua quota potenziale e questo non viene letto come un buon segnale", commenta un analista.
"L'aumento di capitale risolve i problemi patrimoniali della banca ma quelli reddituali rimangono e su questo fronte c'è ancora molta strada da fare. L'unico futuro che vedo per l'istituto è quello di un'integrazione", aggiunge.
In una nota Malcalza Investimenti ha precisato che aveva "un diritto e non un obbligo di incrementare la quota già detenuta in Carige".
"Malacalza Investimenti continuerà dunque a sostenere la banca nel suo ruolo di azionista al fine di valorizzare il proprio investimento" oltre a sostenere il ruolo dell'istituto nel territorio, prosegue la nota ricordando inoltre di avere ottenuto l'autorizzazione della Bce a salire sopra il 20% della banca.
Complessivamente la holding della famiglia piacentina ha investito nell'aumento 112,6 milioni di euro.
RESTANTI AZIONI SOTTOSCRITTE DA SUB-GARANTI
Sulla base degli accordi le rimanenti azioni non sottoscritte dopo l'offerta in borsa, per un valore di 119,9 milioni di euro saranno allocate da Equita Sim per conto di quattro sub-garanti di prima allocazione.
In particolare l'azionista Gabriele Volpi, attraverso Compania Financiera Lonestar, intende coprire altri 20 milioni circa per incrementare la sua partecipazione al 9,99% dal 6%. Credito Fondiario, che ha acquistato un portafoglio sofferenze per 1,2 miliardi e la piattaforma degli Npl, sottoscrive 30 milioni dell'aumento. Chevanari, che ha acquisto Creditis, e Sga partecipano rispettivamente per 40 milioni e 30 milioni circa, secondo una fonte vicina alla situazione.
Dopo l'offerta dei diritti inoptati l'aumento di capitale era stato sottoscritto al 71% per un controvalore di 353,7 milioni.
Nell'asta di borsa i diritti di opzione erano stati tutti venduti in anticipo ma solo una piccola quota è stata poi sottoscritta.