Zangana ( Schroders (LON:SDR)) sostiene tuttavia che ci sia un 70% di probabilità che nel Regno Unito passi la bozza di pre-accordo con la Ue. In tutti i casi, il clima politico resterà teso e la sterlina volatile
Sono passati quasi due anni e mezzo dal 23 giugno 2016 quando al referendum britannico prevalsero i fautori della Brexit. Da allora l’asset class del Regno Unito più colpita sui mercati finanziari è stata la sterlina inglese che, pur risalendo dai minimi, dista ancora il 13% circa dai valori di allora sia rispetto all’euro che rispetto al dollaro.
LA STERLINA RESTERÀ MOLTO VOLATILE
A questo punto, al 29 marzo 2019, data stabilita per riuscire a trovare un accordo UE-UK per un periodo di transizione ordinata, mancano poco più di quattro mesi. E, secondo Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist di Schroders, la divisa di Londra è destinata a rimanere molto volatile nei giorni a venire. Una previsione, la sua, frutto dell’analisi della situazione politica nel Regno Unito che sarà focalizzata sulla discussione della bozza di accordo sui termini di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea appena siglata. “Le prospettive immediate per il Regno Unito dipendono dalla capacità del Primo Ministro di riuscire a spiegare e far passare l’accordo in Parlamento e presso l’opinione pubblica. In caso contrario, si rischia una Brexit no-deal, e una recessione nel Regno Unito l’anno prossimo” sostiene l’economista...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Schroders