ROMA (Reuters) - La Lega sposa la visione del Movimento 5 stelle secondo cui la rete unica a banda ultralarga deve essere sotto controllo pubblico.
Lo dice il presidente della commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera, Alessandro Morelli, facendo proprio il progetto a cui ha fatto più volte riferimento il vicepresidente del Consiglio e leader del M5s Luigi Di Maio.
"La rete unica si farà a controllo pubblico, questo è uno dei nostri auspici perché si tratta di una infrastruttura di interesse nazionale", ha detto l'esponente politico della Lega parlando con Reuters a margine dei lavori parlamentari.
Morelli ha anche precisato che nell'eventuale progetto "gli imprenditori privati che vogliono investire nel nostro paese sono benvenuti, ma le infrastrutture oggetto di interesse nazionale devono essere dello Stato".
Il Senato ha inserito nel decreto fiscale due emendamenti che incentivano l'aggregazione fra le reti di Tim e di Open fiber, controllata da Enel (MI:ENEI) e Cassa depositi e prestiti, tramite tariffe incentivanti analoghe alla 'regulated asset base' già in vigore per Terna (MI:TRN) e Snam (MI:SRG).
Cdp fa capo per l'82,77% al ministero dell'Economia e già detiene il 5% di Telecom (MI:TLIT).
Due fonti che seguono il dossier accreditano lo scenario che sia la Cassa ad assumere il controllo dell'infrastruttura.
"Cdp è azionista di controllo delle principali reti strategiche del paese, come Snam e Terna. La rete in fibra rientra nella sua mission", spiega una delle due.
Una fonte del partito di Matteo Salvini aggiunge che "il maggior coinvolgimento di Cdp nella rete unica è una soluzione a cui si guarda con interesse".
Gli emendamenti M5s/Lega precisano due possibili percorsi: separazione funzionale della rete Tim imposta dall'Authority per le comunicazioni e aggregazione volontaria.
In entrambi i casi l'infrastruttura dovrà appartenere a una proprietà diversa o "sotto controllo di terzi indipendenti".
(Giselda Vagnoni)
- Hanno contribuito Giuseppe Fonte, Stefano Bernabei