LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono in calo, portando le perdite del mese a -23%, il calo più ampio dalla crisi finanziaria del 2008.
Un aumento ulteriore delle scorte statunitensi, combinato col rifiuto dell'Arabia Saudita di tagliare la produzione da sola per stabilizzare il mercato, ha azzerato i guadagni notturni sui future.
** Alle 12 circa il greggio americano perde 28 centesimi ed è scambiato a 50,01 dollari, dopo essere sceso momentaneamente anche al di sotto della soglia dei 50 dollari.
** Il Brent è scambiato a 58,25 dollari al barile, perdendo 52 centesimi.
** Le scorte americane sono cresciute nella scorsa settimana di 3,6 milioni di barili, toccando il massimo in un anno a quota 450 milioni di barili.
** Il presidente russo Vladimir Putin, a capo del secondo produttore mondiale di petrolio, ha reso noto di essere in contatto con l'Opec e ha assicurato la sua cooperazione per un intervento sulla produzione, pur essendo soddisfatto di un prezzo sui 60 dollari al barile.
** Il 6 dicembre i membri dell'Opec e alcuni altri Paesi si incontreranno a Vienna per discutere una nuova serie di tagli alla produzione del valore di 1-1,4 milioni di barili al giorno, o anche di più, secondo quanto alcuni delegati Opec hanno fatto sapere a Reuters questo mese.