Investing.com - Titoli petroliferi protagonisti a Piazza Affari e nel resto dei mercati con l’indice italiano di settore, il FTSE Italia All Share Basic Resources che guadagna l’1,42%, sovraperformando il Ftse Mib (+0,47%).
Vala Saipem (MI:SPMI) che guadagna il 3,24%, seguita da Tenaris (MI:TENR) (+1,39%), Eni (MI:ENI) (+0,99%) e Saras (MI:SRS) (+0,23%). Positive anche le francesi TechnipFMC (PA:FTI) (+1%) e Total (PA:TOTF) (+0,41%), mentre sono più caute le BP (LON:BP) (+0,28%) e Royal Dutch Shell (AS:RDSa) (+0,02%).
Il recupero del prezzo del petrolio sta attirando gli acquisti sul settore. Il petrolio greggio, infatti, sale sopra i 54 dollari, mentre il Brent arriva oltre quota 64 dollari.
Se l’Arabia Saudita potrebbe effettuare un “robusto taglio della produzione”, l’Opec ha annunciato un taglio del prezzo del greggio nel corso del mese di gennaio, facendo scendere l’erogazione a 797 mila barili al giorno. La maggior parte dei tagli sono stati realizzati dall'Arabia Saudita (-350mila barili), dagli Emirati Arabi Uniti e dal Kuwait. Il Venezuela, colpito da gravi disordini politici, ha visto la sua produzione scendere di 59mila barili.
Sul fronte italiano, Eni ha annunciato prima dell’apertura dei mercati i dati sulla trimestrale e i conti dell’interno 2018, particolarmente brillanti.
L’utile netto adjusted è migliorato del 55% negli ultimi tre mesi dell’anno, arrivando a 1,46 miliardi di euro, mentre su base annuale ha visto un raddoppio a 4,59 miliardi. Il netto trimestrale è arrivato a 500 milioni mentre quello annuale ha toccato quota 4,23 miliardi.
In crescita anche gli EPS (utili per azione) che superano gli 0,94 euro precedenti per arrivare a 1,17 euro.
Intanto, il gruppo del cane a sei zampe ha annunciato che le autorità egiziane hanno assegnato alla società due blocchi esplorativi nell’onshore del paese. Eni resta il principale produttore del paese con una produzione equity di oltre 330 mila barili al giorno.