Investing.com - I futures del greggio sono in calo questo martedì; sul prezzo della materia prima continuano a pesare i dati deludenti sul settore manifatturiero della Cina e della zona euro, mentre le tensioni tra la Russia e l’Ucraina restano sotto i riflettori.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna ad ottobre si è attestato a 92,58 dollari al barile negli scambi della mattinata europea.
Supporto a 94,48 dollari al barile, il minimo dal 29 agosto e resistenza a 96,00 dollari, il massimo dal 29 agosto e di oltre due settimane.
I prezzi del greggio sono andati sotto pressione dopo i dati di ieri che hanno mostrato un rallentamento della crescita industriale in Cina il mese scorso. L’indice ufficiale manifatturiero cinese è sceso a 51,1 da 51,7 di luglio, mentre l’indice manifatturiero HSBC ha visto un calo a 50,2 da 50,3 del mese precedente.
Sempre ieri, dei report hanno mostrato che l’attività del settore manifatturiero tedesco è cresciuta al tasso più lento degli ultimi 11 mesi a luglio, mentre l’attività del settore industriale in Francia ha subito una contrazione al tasso più veloce degli ultimi 13 mesi.
I dati deludenti hanno alimentato i timori per la richiesta globale di greggio.
Intanto, i traders continuano a monitorare gli sviluppi in Ucraina; nel fine settimana, i leader dell’Unione Europea hanno minacciato di imporre nuove sanzioni alla Russia se Mosca non ridurrà il coinvolgimento nel conflitto nell’est dell’Ucraina.
Le sanzioni attuali finora non hanno interrotto le esportazioni di greggio dalla Russia, il secondo esportatore mondiale della materia prima.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad ottobre è sceso dello 0,79% a 101,98 dollari al barile, con lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli USA a 9,40 dollari al barile.