di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - Giorgio Napolitano lascia al suo successore il compito di ricostruire una sana politica e di permettere al Parlamento di operare regolarmente. Infatti - dice - il mondo politico è in crisi a causa della corruzione (evidenziata dalle inchieste del 1992 e da quelle attuali a Roma) e dei giornalisti "lanciati senza scrupoli a cavalcare l'onda impetuosa e fangosa" dando spazio a un'antipolitica che degenera "in patologia eversiva".
Ce n'è da fare per il successore: sarà un gran lavoro arginare eversioni e onde fangose.
Intanto, in vista dell'elezione del nuovo capo dello Stato, fervono le polemiche all'interno dei vari gruppi. In casa socialista l'ex vice segretario Claudio Martelli ha stoppato Giuliano Amato dicendo che potrebbe andare al Quirinale "solo per non fare ombra a Renzi, è un perfetto secondo", mentre ci vorrebbe "un politico con le palle".
Pasquale Laurito, autore di un'agenzia parlamentare di area dalemiana, se la prende con chi userebbe inchieste come Mafia Capitale per "screditare i migliori candidati", vedi Anna Finocchiaro, e rilanciare nomi che sarebbero altrimenti ormai fuori dalla rosa come quello di Romano Prodi.
Fra dichiarazioni e colpi bassi emergono numerosi nomi in lizza e i possibili schieramenti. Persino Beppe Grillo si prepara a trattare (o a scompaginare trattative) dichiarandosi pronto a votare "una persona perbene e considerevole". Chi la conosce?