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Nuova impennata del greggio, continua il selloff del dollaro

Pubblicato 04.02.2016, 15:39
© Reuters.  Il prezzo del greggio schizza negli scambi volatili odierni, continua il selloff del dollaro
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Investing.com - Il prezzo del greggio subisce un’impennata negli scambi statunitensi di questo giovedì, dopo l’impennata dell’8% di ieri sulla scia dell’indebolimento del dollaro e delle voci di un possibile accordo tra la Russia e l’OPEC per tagliare la produzione.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a marzo schizza di 1,22 dollari, o del 3,78% a 33,50 al barile alle 14:35 GMT, o alle 9:35 ET. Ieri, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono schizzati di 2,40 dollari, o dell’8,03%.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad aprile balza di 63 centesimi, o dell’1,8% a 35,67 dollari al barile, dopo l’impennata di 2,32 dollari, o del 7,09% di ieri.

L’indice del dollaro scende dello 0,85% a 96,43, un livello che non si registrava dal 23 ottobre, tra le speculazioni che la Federal Reserve possa decidere di non alzare i tassi di interesse quest’anno per via dell’indebolimento della crescita USA e dell’agitazione sui mercati finanziari globali.

I traders non prevedono altri aumenti dei tassi quest’anno, mentre la Fed ha previsto quattro aumenti nel 2016.

Intanto, continuano le speculazioni sulla possibilità di un vertice di emergenza dell’OPEC e di un accordo per il taglio della produzione tra i paesi membri dell’organizzazione e quelli che non ne fanno parte.

La produzione globale di greggio risulta superiore alla domanda per via dell’impennata della produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non tagliare la produzione per difendere la partecipazione sul mercato.

Il problema delle scorte in esubero peggiorerà ulteriormente quando il greggio iraniano tornerà sul mercato. Questa settimana Tehran ha reso noto di voler aumentare le esportazioni di greggio a 2,3 milioni di barili al giorno per quest’anno fiscale, che avrà inizio il 21 marzo.

Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli West Texas Intermediate è di 2,17 dollari, rispetto ai 2,76 dollari segnati alla chiusura di ieri.

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