ROMA (Reuters) - Il governo non ha ancora accertato se l'ex premier Silvio Berlusconi sia stato effettivamente intercettato dalla National Security Agency Usa nel 2010-2011, ma se tale circostanza fosse confermata sarebbe un fatto "inaccettabile".
Lo ha detto oggi alla Camera il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, rispondendo ad un'interrogazione di Forza Italia sulla vicenda, emersa dopo la pubblicazione di alcuni file da parte di Wikileaks.
Ieri, in relazione alla vicenda, la Farnesina ha convocato l'ambasciatore degli Stati Uniti John Phillips.
"Sarebbe per noi inaccettabile immaginare un'attività intercettiva nei confronti di un governo alleato da parte degli Stati Uniti", ha detto Boschi in aula durante il question time, assicurando "un urgente approfondimento".
Il ministro ha riferito delle "presunte" intercettazioni di due consiglieri dell'ex premier Berlusconi e uno dell'ambasciatore italiano presso la Nato, e ha accennato alla possibilità che esse siano accadute grazie a "flussi internazionali".
Boschi ha anche detto che "in passato" (cioè quando scoppiò lo scandalo delle intercettazioni di massa da parte della Nsa di in Europa) sia attraverso le verifiche dell'intelligence italiana sia tramite le "garanzie" fornite dagli altri governi, "non erano emerse né violazioni della privacy dei cittadini italiani né risultava compromessa la sicurezza delle comunicazioni dei vertici di governo".
Forza Italia chiede da tempo l'istituzione di una commissione d'inchiesta sulle circostanze che portarono alle dimissioni di Berlusconi nel 2011, sostituito da un governo tecnico guidato da Mario Monti, perché ritiene che vi sia stato un "complotto internazionale" contro il suo leader e l'economia italiana.