ROMA (Reuters) - Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha accusato oggi alcuni paesi est europei che fanno parte dell'Unione di praticare una concorrenza "squilibrata", favorendo le delocalizzazioni di aziende ricorrendo anche a fondi strutturali.
"C'è un problema politico non più tollerabile: non penso che si possa andare avanti con una competizione coi Paesi dell'Est che ritengo squilibrata", ha detto oggi Calenda rispondendo a una domanda di Reuters a margine della firma per la chiusura del dossier Alcoa.
Nei giorni scorsi il ministro ha scritto alla commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, chiedendo di verificare "le politiche fiscali e di incentivi diretti" della Slovacchia per sincerarsi che rispettino le regole Ue sugli aiuti di Stato.
La richiesta di Calenda è legata in particolare a due aziende, la Embraco del gruppo Whirlpool e la Honeywell, che hanno annunciato licenziamenti in Italia con la delocalizzazione della produzione in Slovacchia.
Il ministro ha criticato quelli "che difficilmente definirei paesi che si riconoscono pienamente nei valori europei" e che "prendono un sacco di contribuiti" ma operano "in condizioni di dumping economico, ambientale e sociale".
Calenda ha anche citato la vertenza della compagnia Carlson Wagonlit che vuole chiudere la sede italiana per delocalizzare in Polonia, continuando comunque a seguire clienti italiani.
"Se l'azienda va avanti così cercherò di spostare i lavoratori su altre agenzie che restano in Italia e di spostare i committenti che chiamerò uno per uno. Esiste un principio di responsabilità dell'impresa che va rispettato", ha concluso.
(Massimiliano Di Giorgio)