ROMA (Reuters) - La privatizzazione di un'ulteriore quota del gigante pubblico dell'energia Eni va verificata in base alla situazione del mercato.
Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di fine anno, annunciando inoltre che la sforbiciata alle public utility prenderà il via nel 2015.
"Personalmente credo che l'ulteriore privatizzazione di Eni sia da verificare alla luce delle condizioni di mercato. Oggi con il petrolio a queste condizioni dobbiamo verificare", ha detto Renzi .
"Intervenire quando il mercato non lo consente non è una privatizzazione, ma una svendita", ha aggiunto Renzi.
Nei mesi scorsi il governo aveva annunciato l'intenzione di vendere il 5% di Enel e il 4% circa di Eni nell'ambito di una serie di dismissioni per ridurre il debito pubblico. Il titolo Eni è calato sull'onda della riduzione del prezzo del petrolio.
Il premier ha poi confermato che il prossimo anno il governo privatizzerà in parte Poste Italiane [PSTIT.UL], mentre è al lavoro "sul futuro di Ferrovie" ed è "in via di definizione con gara a due" la cessione di Ansaldo Breda da parte di Finmeccanica, altra controllata pubblica.
PARTECIPATE DA 8.000 A 1.000, 2015 "ANNO DELLA RAI"
Riguardo alle aziende locali partecipate dal pubblico, Renzi ha detto che "c'è un obiettivo condiviso di passare da 8.000 a 1.000, ma deve essere serio".
"Iniziamo a compattarle, a dire che c'è un numero minimo di aziende per ambito territoriale: poi puoi discuterele se quotarle in borsa, se venderle. Abbiamo scelto il disegno di legge Madia per la riforma della pubblica amministrazione" per avviare la riduzione delle aziende locali, ha spiegato il premier, precisando che il processo inizierà nel 2015, subito dopo l'approvazione in Parlamento del ddl.
Renzi si è anche detto favorevole a una "operazione di dismissione del patrimonio pubblico immobiliare molto ardita, con un efficientamento energetico di ciò che rimane".
Tra gli annunci fatti in occasione della conferenza stampa di fine anno, anche quello che "il 2015 sarà l'anno della Rai (RAI.UL), della scuola e della cultura, tre cose che per me stanno insieme... Saremo molto presenti sulla Rai, non nel senso di occupazione di spazi, ma nella costituzione e condivisione di un progetto comune". Da tempo si parla di un possibile progetto di privatizzazione parziale della Rai.