Investing.com – L’euro ha cancellato le recenti perdite contro il dollaro statunitense questo giovedì, in seguito alla decisione della BCE di lasciare invariata politica monetaria; l’attenzione ora si sposta sull’attesa conferenza stampa di Draghi.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD si è staccato da 1,2784, minimo da lunedì per attestarsi a 1,2811, in calo dello 0,30% sulla giornata.
Supporto a 1,2750, minimo del 27 marzo e di 4 mesi e resistenza a 1,2852, massimo della seduta.
La BCE ha lasciato invariato il tasso di riferimento allo 0,75%, come ampiamente previsto.
Il sentimento sulla moneta unica resta fragile, con gli investitori restano cauti in attesa delle dichiarazioni del Presidente della BCE Mario Draghi in conclusione del vertice di politica monetaria di oggi, nei timori che le previsioni per la valuta unica peggiorino.
Pesano inoltre le preoccupazione sulle possibili conseguenze del salvataggio di Cipro, unitamente a quelle per la situazione in Italia.
L’euro è sceso contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,20% a 0,8473.
La sterlina è rimasta supportata dalla decisione della
BoE di lasciare invariato il tasso di interesse allo 0,5% ed ha lasciato invariato il programma di acquisti a 375 miliardi di sterline, in una decisione ampiamente prevista.
La decisione è giunta dopo i dati che hanno mostrato che il settore dei servizi del Regno Unito è cresciuto al ritmo più veloce degli ultimi sette mesi a marzo, alimentando le speranze che l’economia eviterà la tripla recessione.
L’euro è salito ancora contro lo yen, con EUR/JPY in salita del 2,32% a 122,26.
Lo yen è sceso in seguito alla decisione della Banca del Giappone di implementare misure aggressive a sostegno della crescita e contro la deflazione per la terza economia mondiale.
La BoJ, sotto il neo governatore Haruhiko Kuroda, ha dichiarato di prevedere il raddoppiamento del programma di acquisti nei prossimi due anni e di estendere la scadenza dei bond acquistati.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD si è staccato da 1,2784, minimo da lunedì per attestarsi a 1,2811, in calo dello 0,30% sulla giornata.
Supporto a 1,2750, minimo del 27 marzo e di 4 mesi e resistenza a 1,2852, massimo della seduta.
La BCE ha lasciato invariato il tasso di riferimento allo 0,75%, come ampiamente previsto.
Il sentimento sulla moneta unica resta fragile, con gli investitori restano cauti in attesa delle dichiarazioni del Presidente della BCE Mario Draghi in conclusione del vertice di politica monetaria di oggi, nei timori che le previsioni per la valuta unica peggiorino.
Pesano inoltre le preoccupazione sulle possibili conseguenze del salvataggio di Cipro, unitamente a quelle per la situazione in Italia.
L’euro è sceso contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,20% a 0,8473.
La sterlina è rimasta supportata dalla decisione della
BoE di lasciare invariato il tasso di interesse allo 0,5% ed ha lasciato invariato il programma di acquisti a 375 miliardi di sterline, in una decisione ampiamente prevista.
La decisione è giunta dopo i dati che hanno mostrato che il settore dei servizi del Regno Unito è cresciuto al ritmo più veloce degli ultimi sette mesi a marzo, alimentando le speranze che l’economia eviterà la tripla recessione.
L’euro è salito ancora contro lo yen, con EUR/JPY in salita del 2,32% a 122,26.
Lo yen è sceso in seguito alla decisione della Banca del Giappone di implementare misure aggressive a sostegno della crescita e contro la deflazione per la terza economia mondiale.
La BoJ, sotto il neo governatore Haruhiko Kuroda, ha dichiarato di prevedere il raddoppiamento del programma di acquisti nei prossimi due anni e di estendere la scadenza dei bond acquistati.