Investing.com – Il dollaro statunitense è in salita contro le principali controparti; la richiesta di valuta rifugio è sostenuta dai crescenti timori per uno stallo politico in Grecia che possa tradursi nell’uscita del paese dalla zona euro.
Durante la mattinata degli scambi europei il dollaro è salito al massimo di 4 mesi contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,55% a 1,2843.
Il timore per un’uscita eventuale della Grecia dalla zona euro si è intensificato dopo che Alexis Tsipras, leader del maggiore partito greco, anti-salvataggio, la Syriza, ha rifiutato l’invito del presidente del paese di formare un nuovo governo, accendendo il timore che le nuove elezioni siano inevitabili e che il paese non sarà in grado di rispettare i suoi obblighi fiscali.
Intanto persistono i timori sul settore bancario spagnolo, il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito a 6,27%, il massimo da dicembre. Oggi il paese
ha venduto all’asta 2,9 miliardi di euro in titoli di Stato a 12 e 18 mesi, al di sotto del target di 3 miliardi di euro. Il rendimento dei titoli a breve termine è salito.
Il sentimento è andato ulteriormente sotto pressione dopo i dati sulla produzione industriale della zona euro,
è scesa di un destagionalizzato 0,3% a marzo, contro le aspettative per un aumento dello 0,4%.
Il biglietto verde è piuttosto stabile contro la sterlina, con GBP/USD in salita dello 0,01% a 1,6071.
Il biglietto verde è sceso contro lo yen ma ha esteso i guadagni contro il franco svizzero, con USD/JPY in calo dello 0,18% a 79,79 con USD/CHF in salita dello 0,56% a 0,9350.
In Svizzera i dati ufficiali hanno mostrato che i prezzi alla produzioni sono scesi dello 0,1% ad aprile, in calo per la prima volta in 5 mesi e contro le aspettative per un aumento dello 0,3%.
Il biglietto verde è salito nei confronti della controparte canadese, ed ha toccato dei massimi plurimensili contro i cugini australiani e neozelandesi, con USD/CAD in salita dello 0,44% a 1,0049, AUD/USD in calo dello 0,46% a 0,9972 e NZD/USD in calo dello 0,70% a 0,7773.
Le valute legate alle materie prime hanno risentito della decisione della Banca Popolare Cinese di tagliare il ratio di riserve delle banche, nel tentativo di spingere la crescita economica.
I dati ufficiali di oggi hanno mostrato che le vendite al dettaglio in Nuoca Zelanda sono scese bruscamente nel primo trimestre, in calo dell’1,5% dopo un aumento del 2,2% nel trimestre precedente. Gli analisti si aspettavano un calo dello 0,5% nel trimestre conclusosi a marzo.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,44% a 80,78.
Nel corso della giornata è atteso a Bruxelles l’incontro dei ministri delle finanze UE. Intanto il presidente greco terrà un ultimo meeting coi partiti nel tentativo di evitare di tornare alle urne.
Durante la mattinata degli scambi europei il dollaro è salito al massimo di 4 mesi contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,55% a 1,2843.
Il timore per un’uscita eventuale della Grecia dalla zona euro si è intensificato dopo che Alexis Tsipras, leader del maggiore partito greco, anti-salvataggio, la Syriza, ha rifiutato l’invito del presidente del paese di formare un nuovo governo, accendendo il timore che le nuove elezioni siano inevitabili e che il paese non sarà in grado di rispettare i suoi obblighi fiscali.
Intanto persistono i timori sul settore bancario spagnolo, il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito a 6,27%, il massimo da dicembre. Oggi il paese
ha venduto all’asta 2,9 miliardi di euro in titoli di Stato a 12 e 18 mesi, al di sotto del target di 3 miliardi di euro. Il rendimento dei titoli a breve termine è salito.
Il sentimento è andato ulteriormente sotto pressione dopo i dati sulla produzione industriale della zona euro,
è scesa di un destagionalizzato 0,3% a marzo, contro le aspettative per un aumento dello 0,4%.
Il biglietto verde è piuttosto stabile contro la sterlina, con GBP/USD in salita dello 0,01% a 1,6071.
Il biglietto verde è sceso contro lo yen ma ha esteso i guadagni contro il franco svizzero, con USD/JPY in calo dello 0,18% a 79,79 con USD/CHF in salita dello 0,56% a 0,9350.
In Svizzera i dati ufficiali hanno mostrato che i prezzi alla produzioni sono scesi dello 0,1% ad aprile, in calo per la prima volta in 5 mesi e contro le aspettative per un aumento dello 0,3%.
Il biglietto verde è salito nei confronti della controparte canadese, ed ha toccato dei massimi plurimensili contro i cugini australiani e neozelandesi, con USD/CAD in salita dello 0,44% a 1,0049, AUD/USD in calo dello 0,46% a 0,9972 e NZD/USD in calo dello 0,70% a 0,7773.
Le valute legate alle materie prime hanno risentito della decisione della Banca Popolare Cinese di tagliare il ratio di riserve delle banche, nel tentativo di spingere la crescita economica.
I dati ufficiali di oggi hanno mostrato che le vendite al dettaglio in Nuoca Zelanda sono scese bruscamente nel primo trimestre, in calo dell’1,5% dopo un aumento del 2,2% nel trimestre precedente. Gli analisti si aspettavano un calo dello 0,5% nel trimestre conclusosi a marzo.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,44% a 80,78.
Nel corso della giornata è atteso a Bruxelles l’incontro dei ministri delle finanze UE. Intanto il presidente greco terrà un ultimo meeting coi partiti nel tentativo di evitare di tornare alle urne.