di Roberto Landucci
ROMA (Reuters) - Il premier Matteo Renzi incontrerà dopo l'Epifania i parlamentari del Partito democratico attesi da un debutto d'anno intenso con la nuova legge elettorale al Senato e la riforma della Costituzione alla Camera da approvare possibilmente prima dell'elezione del nuovo presidente della Repubblica.
L'appuntamento, che il portavoce di Renzi conferma per mercoledì, fa seguito alla lettera aperta ai "cari compagni del Pd" di sabato scorso con la quale il premier ha dettagliato la sua agenda per il 2015: "C'è molto da fare. Lo faremo. Senza ansia, senza angoscia, senza paura. Ma lo faremo velocemente", si legge nella missiva pubblicata sul sito del partito.
Il serrate i ranghi acquista ancora più importanza perché il tour de force annunciato in Parlamento giungerà quando sarà ancora fresca la polemica sulla depenalizzazione dei reati fiscali sotto il 3% dell'imponibile, inserita in un decreto delegato approvato dal cdm a fine anno e di cui potrebbe beneficiare retroattivamente il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.
Renzi ha preso ieri le distanze dalla norma, dicendo di non voler approvare nessun provvedimento ad personam e che ritarderà l'invio in Parlamento del decreto a dopo l'elezione del Capo dello Stato, in una retromarcia che Stefano Fassina, deputato della minoranza Pd, ha definito "imbarazzante" e che "complica il quadro" per il Quirinale.
Sia per far avanzare in Parlamento le riforme che per la partita del Colle Renzi avrà bisogno di un partito coeso e della collaborazione di Forza Italia e non di polemiche che richiamano la ventennale battaglia sui temi della giustizia.
Nella lettera ai militanti del Pd Renzi ha prospettato il primo risultato a breve: "Chiuderemo già dalle prossime settimane la legge elettorale", che l'aula del Senato inizierà a discutere dal pomeriggio del 7 gennaio.
Il premier dice di ritenere chiusa nel merito la querelle interna al partito: "Tra di noi eravamo divisi tra chi voleva i collegi (modello Mattarellum) e chi le preferenze (come in consiglio comunale). Avremo gli uni e gli altri", ha scritto con riferimento alle proposte di modifica rispetto al testo già votato alla Camera, per cui in ogni collegio il candidato capolista sarà indicato dal partito, mentre per gli altri varrà il voto di preferenza.
Ma, anche ipotizzando una ritrovata armonia tra i parlamentari Pd su un tema che li ha divisi negli ultimi mesi, resta da verificare nel voto di palazzo Madama la solidità della sponda di Forza Italia, all'interno della quale molti chiedono di rinviare la legge elettorale a dopo l'elezione per il Quirinale.
Renzi conta anche di spuntarla alla Camera dove è in votazione la legge che abolisce il bicameralismo paritario e riduce consistenza e poteri del Senato, ottenendo il primo via libera in questo mese e completando il lungo iter di approvazione entro fine 2015.