MILANO (Reuters) - Il governo nigeriano ha presentato al tribunale di Londra una richiesta di risarcimento da 1,092 miliardi di dollari nei confronti di Eni (MI:ENI) e Shell nell'ambito della vicenda legata alla licenza Opl 245.
E' quanto si legge in una nota del governo nigeriano.
"Questa richiesta riflette la determinazione e gli sforzi in corso da parte della Repubblica federale della Nigeria di recuperare somme molto significative perse con la corruzione e con l'attività illegale di Shell ed Eni in questa transazione", die Tom Hibbert, avvocato del governo.
Eni in una nota "conferma, ancora una volta, la correttezza e il rispetto di ogni aspetto della transazione relativamente a Opl 245 conclusa nel 2011, sia in base alle leggi applicabili che alla pratica industriale globale. Eni continua a respingere qualsiasi accusa di inappropriatezza o irregolarità relativamente a questa transazione".
Anche Shell, in una nota, ribadisce che la vicenda Opl 245 è "una transazione totalmente legale con Eni e il governo federale della Nigeria, rappresentato dai più alti funzionari dei ministeri rilevanti. ... Non riteniamo che ci sia nulla di cui rispondere in questa vicenda".
Per questa stesse vicenda Eni e Shell sono sotto processo a Milano insieme a 13 persone, fra le quali l'AD di Eni Claudio Descalzi (nella sua veste, all'epoca dei fatti, di direttore generale della divisione Exploration e Production), l'ex AD Paolo Scaroni e l'ex presidente della Shell Foundation ed ex direttore esecutivo per esplorazione e produzione di Shell, Malcolm Brinded.
L'accusa ipotizza il pagamento di tangenti per 1,092 miliardi di dollari su 1,3 miliardi di dollari versati nel 2011 da Eni e Shell su un conto del governo nigeriano per l'acquisto della licenza per l'esplorazione del campo petrolifero Opl-245 in Nigeria. Il periodo dei fatti contestati va dall'autunno 2009 al 2 maggio 2014.