Investing.com - Il dollaro è in calo contro lo yen questo mercoledì ed è vicino al minimo di sei settimane contro l’euro; gli investitori hanno spostato la loro attenzione verso il vertice di politica monetaria della Federal Reserve.
Negli scambi della tarda mattinata europea il cambio USD/JPY è sceso dello 0,37% a 102,46, dopo essere salito al massimo di sei mesi di 103,38.
Il dollaro è rimasto sotto pressione nelle aspettative che la Federal Reserve deciderà di non ridurre il programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese durante il vertice del 17 e 18 dicembre, nonostante i dati della scorsa settimana più forti del previsto sull’occupazione non agricola.
Il dollaro non ha risentito della notizia che i leader del Congresso avrebbero raggiunto un accordo sul bilancio dei prossimi 2 anni. Il congresso, deve ancora raggiungere un accordo sull’innalzamento del debito USA a febbraio 2014 per evitare un default.
Il cambio EUR/USD è salito dello 0,05% a 1,3767, in calo dal massimo di 1,3794 di martedì, il massimo dal 29 ottobre.
La moneta unica è stata supportata inoltre dalla diminuzione delle aspettative di un ulteriore allentamento monetario da parte della Banca Centrale Europea dopo il vertice di politica monetaria della scorsa settimana durante il quale la banca non ha effettuato nuovi tagli dei tassi di interesse.
L’euro è stato ulteriormente supportato dal vertice dei ministri delle finanze europei che li ha visti più vicini ad un accordo sull’unione bancaria, un provvedimento ritenuto necessario ad evitare una nuova crisi finanziaria nella regione.
La sterlina è in salita contro il dollaro, con GBP/USD in calo dello 0,32% a 1,6391 dai massimi di martedì di 1,6466, il massimo degli ultimi 27 mesi.
Il dollaro è stabile contro il franco svizzero, con USD/CHF in salita dello 0,02% a 0,8874.
Il biglietto verde è salito contro il dollaro australiano, neozelandese e canadese, con AUD/USD in calo dello 0,43% a 0,9110, NZD/USD giù dello 0,70% a 0,8251 e USD/CAD in calo dello 0,14% a 1,0586.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,03% a 79,95.
Negli scambi della tarda mattinata europea il cambio USD/JPY è sceso dello 0,37% a 102,46, dopo essere salito al massimo di sei mesi di 103,38.
Il dollaro è rimasto sotto pressione nelle aspettative che la Federal Reserve deciderà di non ridurre il programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese durante il vertice del 17 e 18 dicembre, nonostante i dati della scorsa settimana più forti del previsto sull’occupazione non agricola.
Il dollaro non ha risentito della notizia che i leader del Congresso avrebbero raggiunto un accordo sul bilancio dei prossimi 2 anni. Il congresso, deve ancora raggiungere un accordo sull’innalzamento del debito USA a febbraio 2014 per evitare un default.
Il cambio EUR/USD è salito dello 0,05% a 1,3767, in calo dal massimo di 1,3794 di martedì, il massimo dal 29 ottobre.
La moneta unica è stata supportata inoltre dalla diminuzione delle aspettative di un ulteriore allentamento monetario da parte della Banca Centrale Europea dopo il vertice di politica monetaria della scorsa settimana durante il quale la banca non ha effettuato nuovi tagli dei tassi di interesse.
L’euro è stato ulteriormente supportato dal vertice dei ministri delle finanze europei che li ha visti più vicini ad un accordo sull’unione bancaria, un provvedimento ritenuto necessario ad evitare una nuova crisi finanziaria nella regione.
La sterlina è in salita contro il dollaro, con GBP/USD in calo dello 0,32% a 1,6391 dai massimi di martedì di 1,6466, il massimo degli ultimi 27 mesi.
Il dollaro è stabile contro il franco svizzero, con USD/CHF in salita dello 0,02% a 0,8874.
Il biglietto verde è salito contro il dollaro australiano, neozelandese e canadese, con AUD/USD in calo dello 0,43% a 0,9110, NZD/USD giù dello 0,70% a 0,8251 e USD/CAD in calo dello 0,14% a 1,0586.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,03% a 79,95.