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Dollaro in salita dopo i dati USA

Pubblicato 11.12.2014, 14:42
Aggiornato 11.12.2014, 14:42
© Reuters.  Il dollaro riguadagna terreno contro i rivali dopo i dati USA

Investing.com - Il dollaro è in salita contro le altre principali valute questo giovedì, in seguito al rilascio dei dati che hanno mostrato un aumento minore del previsto delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, e dopo i dati sulle vendite al dettaglio che hanno mostrato un incremento lo scorso mese.

In un report il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione la settimana terminata il 6 dicembre è sceso di 3.000 unità a 294.000, dal totale rivisto della settimana precedente di 297.000 unità.

Il Dipartimento per il Commercio ha mostrato che le vendite al dettaglio sono salite dello 0,7% lo scorso mese, contro le aspettative di un aumento dello 0,4%. Il dato di ottobre è stato rivisto al rialzo ad un aumento dello 0,5% dal precedente aumento dello 0,3%.

Le vendite al dettaglio core, che escludono la vendita di automobili, hanno visto un aumento dello 0,5% a novembre, contro le aspettative di un aumento dello 0,1%. Le vendite al dettaglio core ad ottobre sono salite dello 0,4%.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute è salito dello 0,20% a 88,43, non lontano dal massimo di cinque anni di 89,53 toccato lunedì.

Il cambio EUR/USD è stabile a 1,2417.

Gli investitori restano cauti dopo la decisione a sorpresa della Grecia di anticipare le elezioni presidenziali alla prossima settimana, previste invece per febbraio. I mercati temono il voto anticipato anche per le politiche, qualora il candidato del Primo Ministro Antonis Samaras non venga eletto dal parlamento; ciò si tradurrebbe in una ripresa della Syriza, il partito anti salvataggio.

Sui mercati ha gravato la decisione del governo cinese di stabilire nuove restrizioni sui prestiti a breve termine. La decisione ha alimentato i timori che l’economia cinese stia rallentando ad un ritmo più veloce del previsto.

Il cambio USD/JPY è salito dello 0,60% a 118,53, dopo i dati che hanno mostrato un calo degli ordinativi di macchinari industriali in Giappone del 6,4%, contro il previsto calo dell’1,9% e dopo l’aumento del 2,9% di settembre.

Il franco svizzero è stabile contro il dollaro ed è in salita contro l’euro, con USD/CHF a 0,9662 ed EUR/CHF giù dello 0,13% a 1,2013, dopo che la SNB ha lasciato i tassi invariati ed ha confermato il proprio impegno a difendere il tetto di cambio contro l’euro a 1,20.

La SNB ha lasciato i tassi invariati tra lo zero e lo 0.25% ed ha avvertito che è aumentato il rischio di deflazione. La banca ha sottolineato che i prezzi del petrolio in calo spingeranno l’inflazione in territorio negativo nei prossimi quattro trimestri.

La banca ha confermato il proprio impegno a difendere il tetto di cambio contro l’euro con la “massima determinazione”. A questo scopo, è pronta ad acquistare valute estere in “quantità illimitate”.

La sterlina è in calo contro il dollaro, con GBP/USD in calo dello 0,19% a 1,5686.

Il dollaro australiano è in calo, con AUD/USD giù dello 0,49% a 0,8274, mentre il cambio NZD/USD sale dello 0,13% a 0,7828, dopo la decisione della Reserve Bank of New Zealand di lasciare invariato il tasso al 3,50%, aggiungendo che “in futuro si prevede un aumento del tasso”.

Il cambio USD/CAD è in salita dello 0,16% a 1,1499.

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