Investing.com - Il dollaro è stabile contro il paniere delle valute questo lunedì, il report positivo sull’occupazione USA di venerdì ha alimentato le aspettative di tassi di interesse più alti, mentre gli investitori valutano i rischi derivanti dall’aumento delle tensioni commerciali e quelli geopolitici.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 96,28 alle 03:52 ET (08:52 GMT).
Il dollaro resta supportato dopo che il Dipartimento per il Lavoro USA ha riportato che la crescita dell’occupazione ha visto una netta ripresa ad ottobre mentre l’aumento dei compensi è accelerato al tasso più rapido di oltre nove anni.
Nel report si legge che il mercato del lavoro continua ad inasprirsi, supportando le probabilità che la Federal Reserve alzi i tassi di nuovo quest’anno e anche dopo.
La Fed comincerà i due giorni di vertice mercoledì e i mercati non si aspettano un intervento sui tassi, previsto invece a dicembre.
Il dollaro è stabile contro lo yen, con la coppia USD/JPY a 113,18.
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina rimangono al centro della scena dopo i dati deboli sul settore dei servizi cinese nella notte che hanno alimentato i timori di un rallentamento della seconda economia mondiale.
Le speranze di un rapido accordo commerciale tra Washington e Pechino si sono ridotte quando un consigliere economico del Presidente USA Donald Trump alla fine della scorsa settimana ha dichiarato che un tale piano non è in programma.
Gli investitori attendono inoltre le elezioni di metà mandato USA in agenda domani. Gli elettori decideranno i candidati al Congresso e ai governi statali e i risultati potrebbero influenzare la capacità del governo Trump di approvare altre riforme fiscali e commerciali.
L’euro è pressoché invariato contro il biglietto verde, con la coppia EUR/USD a 1,1392.
La sterlina segna il massimo di due settimane di 1,3041 nella notte, prima di attestarsi a 1,3008 nell’ottimismo per l’accordo sulla Brexit e per le indicazioni della Banca d’Inghilterra secondo cui i tassi di interesse potrebbero essere alzati più velocemente nell’eventualità di un’uscita più tranquilla dall’UE.