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Dollaro vicino al massimo di 12 anni dopo i dati USA misti

Pubblicato 15.01.2015, 14:43
Aggiornato 15.01.2015, 14:43
Il dollaro resta vicino al massimo degli ultimi 12 anni

Investing.com - Il dollaro resta vicino al recente massimo degli ultimi 12 anni contro le altre principali valute questo giovedì, dopo il rilascio di dati economici statunitensi misti che non anno però intaccato l’ottimismo sulla ripresa USA.

Il Dipartimento per il Lavoro ha mostrato che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione la settimana terminata il 9 gennaio è sceso di 19.000 unità a 316.000, dal totale rivisto della settimana precedente di 297.000 unità.

Gli economisti avevano previsto un calo di 6.000 unità ad un totale di 291.000.

La Federal Reserve Bank di New York ha riportato che l’indice generale della situazione delle imprese è salito a 10,0 questo mese da una lettura di -3,6 a dicembre. Gli analisti avevano previsto che l’indice sarebbe salito a 5,0 a gennaio.

Su base annua l’indice dei prezzi alla produzione è sceso ad un tasso annuo dello 0,3% lo scorso mese contro le aspettative di un calo dello 0,4% e dopo un calo dello 0,2% di novembre.

L’IPC core è salito dello 0,3% lo scorso mese, contro le aspettative di un aumento dello 0,1% e dopo una lettura invariata a novembre.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,22% a 92,10, ma resta vicino al massimo di 12 anni di 93,15 toccato durante la notte.

Il cambio USD/CHF ha toccato i minimi di tre anni di 0,7462, per poi attestarsi a 0,8765, in calo del 13,90% sulla giornata, mentre la coppia EUR/CHF ha toccato il minimo di 0,7710 prima di attestarsi a 1,0319, con un crollo del 14,08% sulla giornata, dopo la decisione a sorpresa della Banca Nazionale Svizzera di portare i tassi di interesse in territorio ancora più negativo.

La Banca Nazionale Svizzera ha colto i mercati di sorpresa con la decisione di revocare il tasso di cambio minimo di 1,20 franchi per un euro imposto nel settembre 2011, nel tentativo di contenere la deflazione e prevenire il continuo apprezzamento del franco, tradizionale valuta rifugio, contro la moneta unica. La SNB ha portato i tassi di interesse al -0,75% dal precedente -0,25%.

Nella dichiarazione della SNB si legge che “questa misura eccezionale e temporanea proteggerà l’economia elvetica da un serio rischio. Sebbene il franco svizzero sia ancora alto, la sopravvalutazione è diminuita a partire dall’introduzione del tasso di cambio minimo”.

La decisione lascia intendere che, secondo la SNB, la probabilità che la Banca Centrale Europea implementi nuove misure di allentamento monetario durante il vertice della prossima settimana è molto alta.

Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,64% a 1,1712, vicino al minimo di 10 anni di 1,1580 toccato nella seduta di stamane.

La moneta unica è rimasta sotto pressione in seguito alla sentenza provvisoria della Corte di Giustizia Europea annunciata ieri che sembra dare il via libera alle misure di allentamento monetario della Banca Centrale Europea, misure che potrebbero essere introdotte già durante il vertice del 22 gennaio.

Pedro Cruz Villalon, avvocato generale della Corte di Giustizia Europea, ha consigliato ai giudici di approvare il piano OMT (Transazioni Monetarie Dirette) della BCE, una misura lanciata nel 2012.

Il dollaro scende contro lo yen, con la coppia USD/JPY giù dello 0,69% a 116,52, restando poco al di sopra del minimo di un mese di 116,05, mentre il cambio GBP/USD sale dello 0,21% a 1,5265.

Le valute legate alle materie prime restano molto forti. La coppia AUD/USD sale dell’1,62% a 0,8281, mentre il cambio NZD/USD sale dell’1,98% a 0,7871. Il cambio USD/CAD scende dello 0,99% a 1,1830, vicino al minimo di oltre cinque anni toccato ieri di 1,2018.

Nel corso della giornata, gli Stati Uniti rilasceranno i dati sull’attività manifatturiera nella regione di Philadelphia.

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