Investing.com - Il dollaro rimane invariato vicino al massimo di due settimane contro i principali rivali negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, mentre il dollaro australiano crolla al minimo dell’anno sulla scia dei dati da cui è emerso che l’economia è rallentata arrivando quasi alla stagnazione nel quarto trimestre.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 96,80 alle 4:15 ET (09:50 GMT), dopo aver toccato il massimo di 96,95 ieri, massimo dal 15 febbraio.
I dati economici USA positivi hanno supportato il dollaro dopo i report di ieri che hanno rivelato una ripresa dell’attività immobiliare e dei servizi, allentando i timori di un rallentamento nella principale economia mondiale.
Il dollaro scende contro lo yen a 111,85 (USD/JPY), dopo aver toccato il massimo di 112,13 ieri, massimo dal 20 dicembre.
Intanto, il dollaro australiano scende di quasi lo 0,8% contro il cugino statunitense raggiungendo il minimo dal 4 gennaio, in seguito ai dati che hanno mostrato una crescita dell’economia pari allo 0,2% nel quarto trimestre, meno dello 0,5% previsto.
I dati deludenti hanno contribuito alle prove di un rallentamento dello slancio della nazione ed hanno alimentato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia quest’anno.
Nel frattempo, l’euro è pressoché invariato contro il dollaro a 1,1301, oscillando vicino al minimo di due settimane nelle aspettative che durante il vertice di domani la Banca Centrale Europea indichi un rinvio dell’aumento dei tassi fino al prossimo anno e rilanci presto i prestiti bancari a lungo termine per contrastare il rallentamento economico.
“Il mercato dei tassi ha ridotto le previsioni sugli aumenti della BCE, una decisione saggia visto il trend negativo dei dati”, afferma Chris Weston, a capo della ricerca a Melbourne dell’agenzia broker forex Pepperstone.
Tra le valute del G10, il the dollaro canadese si attesta vicino al minimo di quasi sei settimane, mentre gli investitori attendono la decisione di politica monetaria della Banca del Canada (BoC) nel corso della giornata.
La BoC dovrebbe lasciare i costi di prestito nazionali invariati, anche se alcuni trader si aspettano che possa abbassare i tassi quest’anno.
-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters