MILANO (Reuters) - Il tribunale federale di Bellinzona ha bocciato lo sblocco verso l'Italia di 1,2 miliardi di euro che erano stati sequestrati alla famiglia Riva, accogliendo un ricorso presentato da due figlie dell'ex-patron dell'Ilva, Emilio Riva.
Lo riferisce una nota del Tribunale penale federale di Bellinzona, precisando che con una "sentenza del 18 novembre, la Corte dei reclami penali del tribunale penale federale annulla la decisione della Staatsanwaltahaft del Canton Zurigo a causa di vizi particolarmente gravi".
Il comunicato precisa che la decisione è impugnabile entro 10 giorni. L'autorità cantonale aveva revocato un sequestro bancario "ordinato nell'ambito di una procedura di assistenza in materia penale, al fine di permettere alla titolare del conto di effettuare, su ordine delle autorità italiane, un ordine di pagamento", ricorda la nota. "Essa ha così permesso alla banca svizzera di consegnare all'Italia a fini non penali un importo di circa 1 miliardo di euro amministrato a titolo fiduciario dalla titolare del conto".
I fondi erano stati sequestrati nell'ambito di un'inchiesta sul rientro in Italia, grazie al cosiddetto scudo fiscale, di denaro fatto figurare come patrimonio familiare e che invece sarebbe stato prelevato dalle casse dell'Ilva.
Nel maggio scorso, il gip del tribunale di Milano, Fabrizio D'Arcangelo, aveva depositato il provvedimento per sbloccare il denaro e farlo rientrare in Italia.