Investing.com – L’euro ha esteso le perdite contro il dollaro e lo yen, in seguito all’asta italiana che ha visto impennare il rendimento dei titoli come segnale di un peggioramento della crisi della zona euro.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei l’euro è sceso vicino al minimo di 2 anni contro il dollaro, con EUR/USD in calo dello 0,51% a 1,2438.
L’Italia ha venduto all’asta 3,39 miliardi di euro in titoli di stato a 5 anni, con scadenza a giugno 2017, ad un rendimento medio del 5,66%, il massimo dal dicembre 2011, contro il 4,86% di un’asta simile tenutasi il mese scorso.
Inoltre, l’Italia ha venduto all’asta 2,34 miliardi di euro in titoli di stato a 10 anni, con scadenza a settembre 2022 ad un rendimento medio del 6,03%, il massimo da gennaio, contro il 5,66% di un’asta simile tenutasi il mese scorso.
La domanda è stata debole, indicando che i timori sulla Spagna e sull’esito delle elezioni in Grecia il prossimo mese stiano avendo un impatto negativo sull’Italia.
L’euro è andato sotto pressione per via dei timori sulla situazione finanziaria in Spagna, dove l’aumento del rendimento dei titoli, i costi crescenti per sostenere le banche e la recessione economia hanno acceso le preoccupazioni che l’aumento dei costi per i salvataggio alle banche possa costringere Madrid a chiedere un salvataggio internazionale.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito al 6,54%, avvicinandosi alla soglia critica del 7%, che ha preceduto i salvataggi internazionali in Grecia, Irlanda e Protogallo.
L’euro è sceso al minimo di 4 mesi contro lo yen, con EUR/JPY in calo dell’1,00% a 98,39.
Lo yen ha trovato il supporto dopo che la banca del Giappone ha dichiarato che il target dell’1% sarà probabilmente raggiunto senza ulteriori allentamenti della politica, aggiungendo che le manovre di febbraio e aprile hanno aumentato le possibilità di una ripresa economica, non escludendo tuttavia ulteriori allentamenti se necessario, qualora i problemi della zona euro dovessero minacciare l’economia nipponica.
La moneta unica è scesa contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,06% a 0,7987 ed è rimasta stabile contro il franco svizzero, con EUR/CHF in salita dello 0,01% a 1,2010.
Nel Regno Unito i dati ufficiali hanno mostrato che i prestiti netti sono aumentati più del previsto ad aprile, segnando un aumento di 1,4 miliardi di sterline, contro le aspettative per un aumento di 1,2 miliardi di sterline.
Un secondo report ha mostrato che le approvazioni- mutui sono aumentate più del previsto il mese scorso.
Intanto la moneta unica è leggermente in salita nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con EUR/CAD in salita dello 0,06% a 1,2784, EUR/AUD in salita dello 0,31% a 1,2734 ed EUR/NZD su dello 0,12% a 1,6410.
Il cosiddetto ‘aussie’ si è indebolito dopo che in Australia i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono scese inaspettatamente ad aprile, segnando -0,2% dopo un aumento dell’1,1% il mese scorso.
Nel corso della giornata è atteso un discordo del Presidente BCE Mario Draghi, mentre gli USA rilasceranno un report sulle vendite di abitazioni in corso.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei l’euro è sceso vicino al minimo di 2 anni contro il dollaro, con EUR/USD in calo dello 0,51% a 1,2438.
L’Italia ha venduto all’asta 3,39 miliardi di euro in titoli di stato a 5 anni, con scadenza a giugno 2017, ad un rendimento medio del 5,66%, il massimo dal dicembre 2011, contro il 4,86% di un’asta simile tenutasi il mese scorso.
Inoltre, l’Italia ha venduto all’asta 2,34 miliardi di euro in titoli di stato a 10 anni, con scadenza a settembre 2022 ad un rendimento medio del 6,03%, il massimo da gennaio, contro il 5,66% di un’asta simile tenutasi il mese scorso.
La domanda è stata debole, indicando che i timori sulla Spagna e sull’esito delle elezioni in Grecia il prossimo mese stiano avendo un impatto negativo sull’Italia.
L’euro è andato sotto pressione per via dei timori sulla situazione finanziaria in Spagna, dove l’aumento del rendimento dei titoli, i costi crescenti per sostenere le banche e la recessione economia hanno acceso le preoccupazioni che l’aumento dei costi per i salvataggio alle banche possa costringere Madrid a chiedere un salvataggio internazionale.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito al 6,54%, avvicinandosi alla soglia critica del 7%, che ha preceduto i salvataggi internazionali in Grecia, Irlanda e Protogallo.
L’euro è sceso al minimo di 4 mesi contro lo yen, con EUR/JPY in calo dell’1,00% a 98,39.
Lo yen ha trovato il supporto dopo che la banca del Giappone ha dichiarato che il target dell’1% sarà probabilmente raggiunto senza ulteriori allentamenti della politica, aggiungendo che le manovre di febbraio e aprile hanno aumentato le possibilità di una ripresa economica, non escludendo tuttavia ulteriori allentamenti se necessario, qualora i problemi della zona euro dovessero minacciare l’economia nipponica.
La moneta unica è scesa contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,06% a 0,7987 ed è rimasta stabile contro il franco svizzero, con EUR/CHF in salita dello 0,01% a 1,2010.
Nel Regno Unito i dati ufficiali hanno mostrato che i prestiti netti sono aumentati più del previsto ad aprile, segnando un aumento di 1,4 miliardi di sterline, contro le aspettative per un aumento di 1,2 miliardi di sterline.
Un secondo report ha mostrato che le approvazioni- mutui sono aumentate più del previsto il mese scorso.
Intanto la moneta unica è leggermente in salita nei confronti dei dollari canadesi australiani e neozelandesi, con EUR/CAD in salita dello 0,06% a 1,2784, EUR/AUD in salita dello 0,31% a 1,2734 ed EUR/NZD su dello 0,12% a 1,6410.
Il cosiddetto ‘aussie’ si è indebolito dopo che in Australia i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono scese inaspettatamente ad aprile, segnando -0,2% dopo un aumento dell’1,1% il mese scorso.
Nel corso della giornata è atteso un discordo del Presidente BCE Mario Draghi, mentre gli USA rilasceranno un report sulle vendite di abitazioni in corso.