ROMA (Reuters) - Il governo italiano ha chiesto un incontro urgente alla Commissione Europea sull'olio di palma, di cui l'Italia è il secondo importatore in Europa, dopo l'allarme lanciato dall'agenzia per la sicurezza alimentare su alcuni contaminanti nelle fasi di lavorazione del prodotto.
Nel frattempo, però, il ministero della Salute non ha intenzione di vietare in Italia l'olio, impiegato nella produzione di molti prodotti alimentari e in particolare di biscotti e merendine, ha detto oggi a Reuters un portavoce del ministro Beatrice Lorenzin, anche perché il parere dell'Efsa riguarda contaminanti prodotti anche nella margarina e in altri olii vegetali.
Tre giorni fa l'agenzia europea, che ha sede a Parma, ha annunciato che "i contaminanti da processo a base di glicerolo... danno adito a potenziali problemi di salute per il consumatore medio di tali alimenti di tutte le fasce d'età giovanile e per i forti consumatori di tutte le fasce d'età".
In particolare i glicidil esteri degli acidi grassi (GE), prodotti in particolare nei processi di raffinazione a temperature di circa 200 gradi, sono ritenuti cangerogeni e genotossici, e i livelli più elevati di tali sostanze "sono stati rinvenuti in oli di palma e grassi di palma, seguiti da altri oli e grassi".
Nel 2014 l'Italia, secondo un rapporto di Europe Economics, è stato il secondo maggiore importatore dell'olio di palma nella Ue. Il suo uso viene contestato da tempo, sia per gli effetti ambientali della sua coltivazione intensiva in Asia e Africa che per i potenziali rischi alla salute.
Ieri sera Aidepi, la più grande associazione italiana del settore alimentare (di cui fanno parte aziende come Barilla e Ferrero) ha scritto in un comunicato che si impegna a fare "nel più breve tempo possibile, tutte le scelte necessarie per la massima tutela della salute del consumatore".
I promotori di una petizione su Change.org contro l'uso dell'olio di palma che ha raccolto 176.000 firme hanno esultato oggi scrivendo che le aziende alimentari hanno dato l'addio al contestato ingrediente. Ma nella nota Aidepi dice solo che è in contatto col ministero della Salute "per valutare insieme come procedere dando la nostra massima disponibilità e collaborazione".
Il ministero, per parte sua, ha chiesto al commissario europeo alla salute Vytenis Andriukaitis di "avviare con urgenza l'esame della questione nei gruppi tecnici competenti presso la Commissione, al fine di valutare l'eventuale necessità di procedere all'adozione di misure, anche in via precauzionale, finalizzate alla tutela della salute dei cittadini europei".