Di Geoffrey Smith
Investing.com - Il dollaro è pressoché invariato negli scambi della mattinata europea di questo martedì, senza alcuna svolta nelle trattative sullo stimolo fiscale USA a spingerlo in una delle due direzioni.
La propensione al rischio è stata incoraggiata in parte dalle notizie di un calo dei ricoveri per Covid-19 negli USA, rafforzando la fiducia che la pandemia stia tornando sotto controllo sulla scia delle misure più restrittive nella parte meridionale ed occidentale del paese a giugno e luglio.
L’euro resta invariato in vista del primo importante indicatore sul sentimento del mese in Europa, ossia l’indice ZEW. Alle 3 ET (07:00 GMT) è stabile a 1,1737 dollari.
Le previsioni sull’indice ZEW sono di un modesto calo dell’indice generale a 58 da 59,3 di luglio, sebbene il dato più interessante probabilmente sarà il sotto-indice sulle condizioni attuali, che dovrebbe migliorare da -80,9 a -68,8.
L’euro resta invariato anche contro la sterlina, salendo di meno dello 0,1% a 0,8982, sulla scia dei dati sul mercato del lavoro nel Regno Uniti da cui è emerso il calo maggiore dell’occupazione dal 2009 nel trimestre terminato a luglio. Sono stati persi circa 220.000 posti di lavoro ed il numero di persone che ha fatto domanda di sussidio di disoccupazione è schizzato di 94.400 unità, ben oltre le 10.000 previste, dato solo in parte compensato dalla revisione al ribasso del numero di giugno.
Dave Ramsden, membro del Consiglio di Politica Monetaria della Banca d’Inghilterra, ha riferito in un’intervista al Times che la banca resta pronta ad aggiungere stimoli se l’economia dovesse indebolirsi ancora.
La sterlina scende dello 0,1% contro il dollaro a 1,3060 dollari, mantenendo un certo supporto dopo un sondaggio ragionevolmente solido del British Retail Consortium, secondo cui le vendite al dettaglio sono aumentate del 3,2% a luglio rispetto ad un anno fa.
L’analista di Pantheon Economics Samuel Tombs fa notare che il dato del BRC potrebbe appiattire il trend generale, in quanto “anche le spese per i servizi probabilmente hanno tratto vantaggio dalla ripresa della domanda repressa e dall’investimento dei risparmi “obbligatori”“. Secondo lui questo trend difficilmente proseguirà man mano che il mercato del lavoro si indebolirà ancora.
Intanto, la lira turca si rafforza lievemente dopo le forti perdite della scorsa settimana nei timori di un imminente crisi del bilancio dei pagamenti. Il dollaro scende dello 0,5% a 7,2958 lire.